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venerdì 13 febbraio 2009

Mutui, giù le rate con l'Euribor

TgFIN

13/2/2009

I tassi sono scesi al nuovo minimo

La crisi economica continua almeno ad avere l'effetto positivo di far scendere i tassi delle rate dei mutui. L'Euribor a tre mesi, sul quale si calcola il tasso applicato appunto ai mutui per la casa, è sceso ancora, scivolando dall'1,96% all'1,94%, il livello più basso mai raggiunto dall'introduzione dell'euro. I dati sono stati rilevati dalla European Banking Federation.

Il massimo storico toccato dall'Euribor a tre mesi era stato del 5,39%, lo scorso ottobre. Il minimo storico dell'1,94% viene attribuito dagli analisti al fatto che la Banca centrale europea potrebbe tagliare il tasso di riferimento il mese prossimo, come riferisce l'agenzia Bloomberg.

Nel frattempo sono scesi anche l'Euribor a un mese che passa da 1,65% a 1,63% e quello a una settimana, che tocca l'1,37%.

E intanto si diffondono dunque le voci che parlano di un probabile nuovo taglio dei tassi da parte dell'istituto di Francoforte. "Potrebbe succedere ancora": così si è espresso Lorenzo Bini Smaghi, esponente della Bce, rispondendo a una domanda, al Tg1, sulla possibilità di un nuovo taglio del costo del denaro in Eurolandia.

"La Bce ha già ridotto i tassi e l'Euribor è sceso al livello più basso da quando c'è l'euro. Potrebbe scendere ancora e questo dipende dall'andamento dell'inflazione. Per la decisione della Bce aspettiamo marzo. C'è una possibilità in questa direzione".

Ma se il tasso raggiunto è il minimo storico dall'introduzione dell'euro, è anche il più basso dall'inizio della serie, che viene calcolata dal 1990.

"In questi mesi la Bce ha ridotto i tassi, l'Euribor, a cui sono indicizzati i mutui di milioni di italiani e di europei, è sceso dal 5 al 2% che è il livello più basso dall'inizio dell'euro. Potrebbe scendere ancora, dipende molto dall'inflazione", ha detto Bini-Smaghi. Parlando della congiuntura economica, Bini-Smaghi ha detto che "il 2009 sarà l'anno più difficile per economia italiana e europea dal dopoguerra, anche per Paesi più poveri", ma non è pensabile risolvere il problema della crisi con misure protezionistiche. "Fu il protezionismo a trasmettere la crisi del 1929 al resto del mondo e ad allungarla", ha sottolineato Bini-Smaghi.