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sabato 19 gennaio 2013

Prezzi calano ma la casa resta cara


La crisi immobiliare che sta colpendo l'Italia si spiega con un semplice dato: i prezzi degli immobili superano del 12% il potere d’acquisto degli stipendi. La constatazione emerge dal rapporto sul mercato immobiliare relativo al 2012 realizzato dal noto settimanale The Economist.
Nel report, l’equilibrio dei prezzi viene calcolato attraverso due indici, il “Price to rent” e il “Price to income”. Il primo fattore mette in relazione il prezzo medio dell’affitto di un'abitazione con il prezzo medio dell’acquisto, assumendo valore pari a zero se c’è equilibrio; il secondo indice, invece, mette in relazione il prezzo di acquisto di un immobile con gli stipendi medi. Con specifico riferimento al nostro paese, il “Price to rent” è pari a -1, mentre il “Price to income” è pari a 12.
La distanza tra i prezzi medi delle abitazioni e il potere d’acquisto dei potenziali acquirenti rende difficile l’incontro tra domanda e offerta: in questo scenario di mercato, solamente un abbassamento dei prezzi, unito a un allentamento della stretta creditizia sui mutui potrebbe produrre effetti benefici sul numero delle compravendite. Come mostrato dai dati Istat resi noti qualche giorno fa, confermati proprio dal rapporto targato The Economist, che rileva una diTminuzione dei prezzi del 4% rispetto al 2011, la tendenza al ribasso è già in atto, ma non risulta ancora sufficiente a colmare la distanza tra domanda e offerta.

- MutuiSupermarket, 16 gennaio 2013

L'articolo originale di Economist: http://www.economist.com/news/finance-and-economics/21569396-our-latest-round-up-shows-many-housing-markets-are-still-dumps-home

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