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lunedì 18 febbraio 2013

Case. Prezzi ridimensionati lasciano intravedere la ripresa


Se di crollo non si può parlare, bisogna almeno definire decisamente pesante la contrazione dei prezzi delle abitazioni nel 2012. E' questa in estrema sintesi la definizione di quanto accaduto al mercato degli immobili residenziali nel 2012 secondo l'analisi di Fiaip, federazione degli agenti immobiliari, che segnala come il prezzo al metro quadrato abbia lasciato sul terreno l'11,98%. Peggio è andata ad altri comparti, soprattutto al segmento degli uffici (-15,27%), seguito dai capannoni (-15,04%) e negozi (14,89%).
Maggiore la flessione nel numero delle transazioni, per le quali Fiaip – che ha condotto la ricerca tra 750 agenti immobiliari associati e dislocati su tutto il territorio nazionale – registra una flessione del 17,22% nell'ambito delle abitazioni e superiore al 20% per gli altri segmenti.
Tra le 16 città esaminate in maniera più approfondita spicca l'eccezione di Taranto (dove i prezzi sono scesi del 2%) e in negativo di Perugia (-17,13%).
I restanti cali delle quotazioni spaziano tra il -5,75% di Avellino e il -14,36% di Palermo, passando tra il -8% di Firenze, il -8,43% di Venezia e le discese superiori al 14% di Cagliari, Milano (-14,23%) e Roma (-15%).
Minori le flessioni dei canoni di locazione, che rispetto al 2011 hanno subito un calo del 5,60% per il comparto abitativo, mentre per il commerciale la diminuzione è di circa 12-12,5% circa.
La crisi spinge ad andare a vivere in affitto e a fronte del crollo delle compravendite i contratti di locazione sono saliti del 3,21%.

- Paola Dezza, Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 2013

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Gabetti: sui prezzi abbiamo toccato fondo, è tempo di comprare casa

Il crollo dei prezzi delle case è stato pesante, ma ormai abbiamo toccato fondo. Questo almeno il punto di vista di Bruno Vettore, amministratore delegato di Tree Real Estate, in un'intervista rilasciata al quotidiano la stampa. Secondo la holding del gruppo Gabetti la ripresa non sarà immediata, ma per questo i buoni affari si faranno già nel 2013.

Il crollo dei prezzi di mercato è stato superiore a quanto emerge dalle cifre ufficiali. I proprietari dichiarano un determinato prezzo, ma poi in fase di trattativa non è difficile scendere anche del 30%. Proprio per questo siamo in un ottimo momento per acquistare casa: si può scegliere e non si rischia di fare un acquisto avventato.

Immobili in difficoltà

La crisi delle compravendite dovrebbe invertire la tendenza dal 2014, sebbene il 2013 non andrà peggio dello scorso anno. A soffrire maggiormente saranno gli immobili "peggiori": piani bassi, cattive esposizioni, senza ascensore o in zone degradate. per questi la strada è realmente difficile.

Immobili che resistono

Momento d'oro per acquistare bilocali di 60-70 metri nelle grandi città, che come sempre sono i tagli più rischiesti, perché facilmente affittabili e facilmente rivendibili.

Opportunità

Il 2013 potrebbe essere l'anno delle aste giudiziarie, grazie anche al nuovo servizio di acquisto telematico offerto dai notai.

Seconde case

Tra qualche tempo, secondo gli esperti di gabetti, gli italiani avranno digerito l'imu e tornerà a sbloccarsi anche questo settore, sebbene più tardi del resto. Ma le buone abitazioni sulla costa, con terrazzo e vista mare. o quelle ben esposte in montagna, vicino alle piste e con esposizione sud, non soffriranno.

- Idealista, lunedi 18 febbraio 2013

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sabato 2 febbraio 2013

La casa tartassata fatica a riprendersi

In trent’anni si può versare al Fisco fino al 50% del valore di un immobile

Comprare casa non significa soltanto affrontare una delle spese più grandi della vita, ma anche fare i conti rispetto alle spese fisse che essa genera.

Una ricerca pubblicata in questi giorni dal Sole 24 Ore ha stimato il peso del Fisco sull'abitazione, dai dati emerge che avendo stipulato un mutuo di durata trentennale il 45% del prezzo dell'immobile finisce nelle Casse dello Stato. In sostanza dopo 30 anni di tasse versate è possibile ricomprare la casa, si calcola, infatti, che ogni proprietario, a seconda del tipo di abitazione e del luogo in cui la compra, spenda all'anno dai 2800 ai 3800 euro di imposte.

Dai calcoli effettuati pare che in trent'anni si arrivi a versare al Fisco fino al 50% del valore dell'immobile, questo perché il proprietario quando decide di comprare deve considerare oltre alle imposte legate all'acquisto dell'immobile anche quelle relative alla sua gestione: l'Ici, l'Imu, la Tares, ossia la nuova tassa sui rifiuti, e l'Iva sulle utenze.

Notizie poco positive emergono anche da un altro studio condotto dalla Cgia di Mestre in collaborazione col Corriere Economia: per pagare tasse e contributi, quest'anno gli italiani dovranno lavorare un giorno in più, 172 giorni anziché 171. Per rendere l'idea significa che fino al 22 giugno gli italiani lavoreranno unicamente per pagare le imposte.

Un aspetto positivo per i proprietari è l'aumento delle detrazioni per le spese di ristrutturazione che sono passate dal 36% al 50% ed è aumentato anche il limite massimo sul quale è consentita la detrazione non più 48000 ma 96000 euro ad immobile. Si potranno riavere i soldi spettanti dall'Erario nell'arco di dieci anni con rate di pari importo. Le detrazioni possono essere applicate anche in caso di ristrutturazione di immobili danneggiati da calamità.

Ma anche chi affitta non è al riparo dai costi accessori, che anzi si rivelano a volte superiori a quelli di una casa di proprietà. Federconsumatori ha fatto i conti dei costi fiscali sia per chi compra che per chi affitta.

L’O.N.F. - Osservatorio Nazionale della Federconsumatori - ha calcolato per il 2013 i costi relativi al mantenimento di una casa. Per farlo ha preso come riferimento un appartamento tipo di 90 mq in una zona semicentrale di una grande area metropolitana. Per prima cosa ha riscontrato come le spese siano aumentati mediamente del 4%.

I costi complessivi  ammontano rispettivamente, nel 2013 a:

- 1694,70 euro al mese per un appartamento in affitto (+61,50 euro al mese rispetto al 2011)
- 1164,45 euro al mese per un appartamento di proprietà (+49,80 euro al mese rispetto al 2011)

Far lievitare tali spese sono, anche quest’anno, i continui aumenti delle spese per la luce, il riscaldamento, il gas e l’acqua, nonché l’incredibile aumento (+25%) previsto per la nettezza urbana con l’introduzione della nuova tares.

Si prospettano aumenti anche relativamente ai costi connessi alle spese di manutenzione, la cui crescita potrebbe essere spinta dall’aumento dell’iva da luglio.


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