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sabato 17 maggio 2014

Spiragli di luce per l'immobiliare dal mercato dei mutui

Senza dubbio il 2013 sarà ricordato come un anno nero per il mattone, con compravendite che hanno toccato i livelli del 1985. Ma nel mezzo di un panorama desolante, qualche segnale positivo c'è. Nel 2013 è cresciuto infatti l'indice di "affordability" ovvero la disponibilità di accesso  all'acquisto delle famiglie, mentre il mercato dei mutui, nei primi mesi di quest'anno, ha registrato un incremento superiore al 20%. A dirlo è il rapporto immobiliare 2014 di Abi e Agenzia delle entrate.

Un anno di molte ombre
Il 2013 è stato un anno nero per il mattone. si sono compravendute circa 406.000 abitazioni, con una flessione del 9,2% rispetto al 2012 che ha riportato il settore ai livelli del 1985. In termini di fatturato la perdita è stata di oltre 8 miliardi, con un giro d'affari inferiore a quello del 2012 (65,7 miliardi contro 75,1).

Le perdite maggiori hanno riguardato le isole (-10,8%) e le aree del centro (-10,3%), a seguire il sud (-9,8%), il nord ovest (-8,8%) e il nord est (-7,5%). A frenare di più è stata la vendita di monolocali (-10,5%) e piccole abitazioni (-95).

Le città che hanno registrato una flessione maggiore sono state Napoli (-15,2%) e Genova (-10,3%), mentre Roma segue con una discesa del 7,3%. Si è tornati a comprare a milano, in controtendenza rispetto al panorama nazionale con un +3,4%, e in minima parte anche a Bologna (+1,5%).

...e qualche luce
E' proprio in questo quadro altamente fragile che si intravedono i primi spiragli di luce, che provengono dal settore dei mutui. nel 2013 il capitale erogato dalle banche è diminuito del 10,6% rispetto al 2012 (passando da 19,6 miliardi a 17,6 miliardi), ma il trend ancora negativo è lontano dal -43% registrato nel 2012 sul 2011.

E in questo inizio di anno, le banche stanno lentamente riaprendo i rubinetti del credito, con una discesa generalizzata degli spread applicati ai prestiti per la casa. non a caso, nel primo trimestre del 2014, l'erogazione dei mutui è cresciuta del 20% rispetto allo scorso anno. "I segnali cominciano ad essere positivi", ha detto il direttore generale dell'Abi giovanni Sabatini che si è inoltre detto "moderatamente ottimista" sulla possibilità che le famiglie tornino ad acquistare.

Tra tanti segni meno, ad aumentare nel 2013 è stato proprio l'indice di "affordability" (un aspetto che varia in funzione del reddito disponibile, i prezzi delle case, la dinamica dei tassi di interesse) che ha registrato un incremento del 6,7% rispetto al 2012, tornando ai livelli del primo semestre del 2006.

Oltre il 50% delle famiglie si dice capace di sostenere l'acquisto di una prima casa. L'andamento positivo dell'indicatore è determinato dalla diminuizione dei prezzi della case e dalla tendenza al ribasso dei tassi dei finanziamenti. Secondo Sabatini, tale indice è "un indicatore della solidità delle famiglie, un elemento fondamentale che ha garantito anche durante questi cinque anni di crisi la tenuta del nostro sistema".

- Idealista, 14 maggio 2014

Link: Abi - Rapporto immobiliare

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