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mercoledì 22 luglio 2020

Sale il rendimento delle case. Scopri i valori nella tua città

La redditività lorda dell'acquisto di una casa per metterla sul mercato degli affitti è cresciuta nel secondo trimestre del 2020 di 7,4 punti percentuali. Prima dell'inizio della pandemia, questo tasso era del 6,7%. Secondo lo studio condotto da idealista, la redditività ottenuta dall’affitto delle diverse tipologie immobiliari oggetto di analisi si moltiplica di quasi 6 volte, nel peggiore dei casi, rispetto ai tassi offerti dai titoli di Stato decennali.


Secondo questo studio, che mette in relazione i prezzi di vendita e affitto di diversi prodotti immobiliari per calcolare la loro redditività lorda, i locali commerciali rimangono l'investimento immobiliare più redditizio con l’11,4% (un trimestre fa era del 9,9%). L'acquisto di un ufficio in Italia per l'affitto offre un rendimento lordo dell’8,4%, rispetto al 8,2% di tre mesi fa, e nel caso dei garage la redditività resta salda al 6,3%, un livello costante da un anno a questa parte.

Rendimenti nel residenziale

Tra i capoluoghi italiani, Biella è la più redditizia, con il 9,8%. Seguono Novara (8,9%), Siracusa (8,7 %), Gorizia e Vicenza (8,4% in entrambi i casi). A Milano la redditività è scesa al 6,1%, mentre a Roma è salita al 5,8% e a Napoli al 5,5%.

I centri che offrono ai proprietari i ritorni annui più bassi sono Venezia (4%), seguita da Bolzano, Pesaro e Massa (4,3% nelle 3 città).

Rendimenti dei locali commerciali (no capannoni)

I locali commerciali sono il prodotto che ha la massima redditività in quasi tutti i capoluoghi. Il rendimento più elevato si ottiene a Ferrara (16,7%). Seguono i rendimenti di Torino (14,6%), Milano (14,2%), e Treviso (14%. A Roma, ​​il tasso è del 12%, mentre a Napoli si sale al 12,8%.

Trani offre i locali con la minore attrattiva per gli investitori (solo il 7,6% di redditività), seguiti da Ragusa (8%), Lecco (8,3%) e Grosseto (8,7%).

Rendimenti degli uffici

Gli immobili a uso ufficio continuano a offrire ritorni interessanti confermandosi tra i prodotti immobiliari più proficui per i proprietari, con i livelli più elevati di rendimento ad Ancona, dove si tocca il 9%, Torino (8,9%), Perugia (8,6%) e Cagliari (8,5%). Tra i grandi mercati Milano (7,5%) precede Napoli (7,3%) e Roma (7,1%).

Sul lato opposto troviamo i rendimenti di Rimini (5%), Trento (5,6%) e Bari (5,7%). Il mercato degli uffici non è uniforme come quello di altri prodotti, il che rende impossibile ottenere dati statistici su oltre la metà dei capoluoghi italiani.

Rendimento dei box

I garage sono, al contrario, il prodotto meno redditizio per l'investitore in molte città. La redditività più elevata si ottiene a Bologna (6,6%), seguita da Monza (6,3%) Milano e Roma (entrambe con un 6%). A Napoli (5,1%) il tasso di rendimento è tra i più bassi, preceduta da Palermo con il 5,5% e seguita da Genova, fanalino di coda con il 3,7%.

Per la preparazione di questo studio, idealista ha diviso il prezzo di vendita offerto per il prezzo di affitto richiesto dai proprietari nei diversi mercati facendo riferimento agli indici trimestrali di case, locali commerciali, garage e uffici corrispondenti al secondo trimestre del 2020. Il risultato ottenuto è la percentuale lorda di rendimento* che un proprietario ottiene per affittare la sua casa. Questi dati facilitano l'analisi dello stato attuale del mercato ed è un punto di partenza di base per tutti quegli investitori che vogliono acquistare beni immobili al fine di ottenere benefici.

* il rendimento da affitto viene inteso al lordo di imposte (imu, cedolare secca) e le spese di gestione

- Idealista.it, 22 luglio 2020


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mercoledì 15 luglio 2020

Come andrà l'immobiliare dopo la tempesta Covid?

I dati di Scenari Immobiliari sul primo semestre 2020

Male, ma non malissimo. Questo il bilancio di Scenari Immobiliari sul real estate italiano “dopo la tempesta”, presentato in occasione del lancio del forum di Santa Margherita Ligure, che si terrà regolarmente il prossimo 11 e 12 settembre.

Secondo Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, a marzo-aprile le premesse erano per un crollo verticale del real estate italiano. Ma tale scenario, complice un giugno che ha visto una buona ripresa delle transazioni, non si è verificato, limitando il danno del primo semestre a un -29,2% negli scambi a livello nazionale, con la Lombardia che ha perso il 25%, Milano il 16,1% e Roma il 13,5%.

“La domanda nel complesso si è ridotta a livello nazionale a causa della incertezza economica che ha fermato gli acquisti, - osserva Breglia. - Ma quelli che continuano si stanno spostando più sulla locazione che sulla compravendita, almeno in teoria”.

Variazione percentuale prezzi medi residenziali




Previsioni per il real estate italiano  2020

Le previsioni sono naturalmente per un calo a fine anno del numero di compravendite, dato lo stop del lockdown. Un andamento che dipende però anche dall’evoluzione dell’economia e degli incentivi statali. Mentre per quanto riguarda il margine di sconto sul prezzo di vendita, si potrà passare da un 5% pre Covid ad un 10% e oltre.

“Si è disposti anche a comprare in un quartiere periferico pur di avere una stanza in più, - aggiunge Breglia. - Si domandano case cablate e comunque adatte a una condivisone di lavoro e vita quotidiana. Gli spazi per i servizi comuni assumono sempre più valore e importanza, seppur rivisti con lo sguardo rivolto al distanziamento sociale. Di conseguenza,molti costruttori stanno riprogettando le iniziative immobiliari in questo senso”.

Domanda abitativa che cambia

Cambiamenti sono attesi nell’ambito dei consumi, che riscoprono la dimensione del vicinato laddove la Gdo non è sempre stata in grado di soddisfare la domanda nei mesi di lockdown. Anche il settore della ricettività, dopo il fermo di quest’anno, con tutta probabilità riprenderà la sua corsa nei prossimi anni mentre il fenomeno degli affitti brevi, a sua volta limitato dall’emergenza covid, subirà una parziale riconversione su durate medio lunghe.

“Nel terzo trimestre, ha concluso Breglia, probabilmente vedremo una buona ripresa. In assenza di crisi economica globale le tendenze a lungo termine del mercato infatti non cambiano. I driver di Milano, ad esempio, sono e restano industria, università e, soprattutto quest’anno, eccellenza sanitaria. E’ quindi più che probabile che gli investimenti in questi ambiti saranno anche più consistenti di prima”.

Sul fronte dei prezzi medi, nei primi sei mesi di quest’anno si sono registrate quotazioni in leggero calo solo per il comparto residenziale: -0,4 per cento rispetto al primo semestre 2019. A Milano le abitazioni in generale ha fatto segnare un decremento dello 0,3 per cento, mentre a Roma solo dello 0,1 per cento.  Cali leggermente superiori ci sono stati nelle altre città.

Forum Santa Margherrita Ligure 11 e 12 settembre

Scenari Immobiliari ha confermato lo svolgimento del Forum di Santa Margherita Ligure del prossimo 11 e 12 settembre, in occasione del quale verranno assegnati a Giovanni Maria Benucci, amministratore delegato di Fabrica Immobiliare Sgr, il premio Eccellenza nel real estate,  a Mario Abbadessa, senior managing director& country head di Hines Italy il premio Deal dell’anno e a Giuseppe Crupi amministratore delegato di Abitare Co. per il premio Innovazione nel Real Estate.

“Il residenziale è stata l’asset class più resiliente, - ha affermato Giovanni Maria Benucci, - offrendo le maggiori possibilità per l’operatore di essere reinterpretata grazie a esperienza e capacità innovativa. Alcune forme di business spariranno in prospettiva ma l’opportunità di mettere a disposizione nuovi strumenti per gli investitori è tutta da cogliere”.

“La sfida non sta tanto nella costruzione di nuovi impressionanti edifici, - ha osservato Abbadessa, che pure si è occupato anche di questo in Hines, - quanto nel recupero di un patrimonio unico come quello degli edifici storici, che vanno però resi moderni sotto il profilo energetico e dei servizi. Da questo punto di vista la riqualificazione di Piazza Cordusio (il deal premiato da Scenari Immobiliari) era una sfida, una operazione di riqualificazione che ha dato grande soddisfazione. Al momento le altre scommesse sono il  living e la logistica, con l’obbiettivo di una logistica di prossimità che faccia con i beni quello che già avviene capillarmente con la consegna del food”.

Le opportunità create dai servizi sono invece il focus di Abitare Co. secondo Giuseppe Crupi. “I building che commercializziamo hanno servizi al piano, da palestre massaggi roof top, roof garden, piscine, e sono molto apprezzati perché fanno la differenza nella selezione. I clienti in casa vogliono prima di tutto stare bene. Anche durante il covid è aumentata la voglia di comprare casa: i nostri clienti sono aumentati del 52%”.

Infine, il covid pone un problema di sicurezza anche sanitaria di cui occorrerà tenere conto nella progettazione delle case del futuro. Secondo Davide Grimaldi, Re & consulting Sales Manager di Johnson Controls, oggi va ripensato soprattutto il tema della pulizia dell’aria, il che avrà risvolti in termini di energia e manutenzione e quindi di costi. Si tratta di un investimento, nota Grimaldi, che non è però solo un costo ma un valore aggiunto che si traduce nella sicurezza delle persone che abiteranno le case del futuro. Occorre poi pensare agli uffici post-covid come a sistemi di sensori tecnologici che consentano di muoversi al suo interno limitando al massimo le superfici da toccare. La rivoluzione è appena cominciata.

- Floriana Liuni, Idealista.it, 14 luglio 2020

giovedì 2 luglio 2020

Il lockdown non ha scalfito il mattone. I prezzi città per città

L'ultimo rapporto sui prezzi delle case di idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, fotografa un incremento dei valori pari all’1,4% durante i mesi primaverili, quelli segnati dal Coronavirus. Il prezzo medio richiesto per l’usato ora è di 1.722 euro al metro quadro a livello nazionale. Considerando la variazione annuale, il calo si attesta allo 0,8%.

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Per Vincenzo De Tommaso, Responsabile Ufficio Studi di Idealista: “l’andamendo dei prezzi è in parte attribuibile a un livello molto più basso di proprietà immesse sul mercato nel corso degli ultimi tre mesi. Col Paese in piena chiusura abbiamo visto parte dell’offerta ritirarsi dal mercato e parte del prodotto in vendita andare verso l’affitto. Dal 4 maggio i potenziali acquirenti si sono riaffacciati sul mercato con un approccio attendista orientato alla negoziazione. Tutto fa pensare a un periodo di transizione, con compravendite a rilento, verso una nuova fase che probabilmente vedrà un aumento dello stock disponibile e un calo dei prezzi nella seconda parte dell'anno, con il previsto peggioramento della situazione economica nazionale".

Regioni 
A dispetto della pandemia i prezzi sono aumentati in 17 delle 20 regioni italiane. Il Veneto (2,6%), guida gli incrementi davanti a Lombardia (2,5%) e il Trentino-Alto Adige (2,4%). Crescita sopra la media del periodo anche in Basilicata (2%), mentre l’Abruzzo (1,4%) segna rivalutazioni in linea con la media del Paese; incrementi più deboli per altre 15 regioni, dall’1,2% della Campania allo 0,2% di Lazio, Liguria e Piemonte. All’opposto le regioni in calo sono Puglia (-0,3%), Sardegna (-0,4%), Molise (-1,9%) e Valle d’Aosta (-2,5%).

Liguria (2.482 euro/m²), Trentino-Alto Adige (2.445 euro/m²) e Valle d'Aosta (2.437 euro/m²) si confermano le regioni più care. Dal lato opposto quelle più economiche sono invece Sicilia (1.066 euro/m²), Molise (916 euro/m²) e Calabria (908 euro/m²).

Province
Rispetto all’ultimo trimestre crescono sensibilmente anche le province in terreno positivo che sono ora il 70% del totale contro il 44% del trimestre scorso; 49 mercati segnano variazioni contenute tra il -1% e l’1%; fluttuazioni in risalita soprattutto agli estremi dove la provincia di Milano (5,2%) segna la performance migliore, seguita da Brescia (4,8%) ed Enna (4,6%). All’opposto i maggiori ribassi spettano a Sondrio (-5%), Isernia (-5,9%) e Belluno (-8,8%).

Il ranking delle province più care è guidato da Bolzano (3.626 euro/m²), Savona (3.045 euro/m²) e Firenze (2.836 euro/m²). Nella parte bassa del ranking troviamo Caltanissetta (724 euro/m²), Isernia (722 euro/m²) e Biella, fanalino di coda con 649 euro al metro quadro.

Città
A livello di capoluogo l’indice generale dei prezzi segna un’importante tendenza positiva con recuperi nella maggior parte dei mercati cittadini, 67% del totale di 110 capoluoghi monitorati.

Milano (7,1%) traina il mercato mentre alle sue spalle si segnalano i rimbalzi più significativi sono quelli di Monza (5,2%) e Siracusa (5,1%). Le variazioni negative più marcate del periodo si sono prodotte a Foggia (-4,1%), Agrigento (-5%) e Isernia (-6,6%).

Tra i grandi mercati, Napoli (3,9%), Torino (2,7%) e Roma (0,8%) hanno registrato un andamento positivo nel secondo trimestre. Al contrario si segnalano le negative le performance di Bologna (-0,1 %), Genova (-0,4%) Firenze (-0,6%) Bari (-1,1%) e Palermo (-2,2%).

Venezia rimane la regina dei prezzi di vendita della penisola con 4.485 euro al metro quadro, davanti a Firenze (3.958 euro/m²), mentre Milano sale a 3.903 euro al metro quadro. Nella parte bassa del ranking Biella (721 euro/m²) è la piazza con i prezzi delle case più bassi d’Italia davanti a Caltanissetta (781 euro/m²) e Ragusa (826 euro/m²).

- Idealista.it 1 luglio 2020