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lunedì 18 settembre 2023

Mercato residenziale, si accentua il calo delle compravendite: -16% nel II trimestre

Si accentua la caduta del mercato residenziale nel II trimestre dell'anno. Secondo la nota trimestrale pubblicata dall'Osservatorio OMI dell'Agenzia delle Entrate il calo delle compravendite è stato del 16% rispetto all'analogo periodo del 2022, ovvero circa 35.000 abitazioni in meno. Da aprile a giugno 2023 il numero di case vendute è stato di 184.000 unità. Dopo il picco positivo raggiunto nel secondo trimestre del 2021, la crescita del comparto residenziale si è attenuata fino a quando, dal quarto trimestre del 2022, hanno cominciato a registrarsi tassi di variazione tendenziale delle compravendite negativi.

Statistiche trimestrali 2023

A livello nazionale, le compravendite di abitazioni diminuiscono maggiormente nei comuni capoluogo, -17,2% (circa 12 mila abitazioni scambiate in meno rispetto al secondo trimestre 2022), ma subiscono una decisa flessione anche nei comuni minori, -15,4% . Rispetto al secondo trimestre del 2022, la diminuzione degli scambi è diffusa in tutte le aree del paese, senza eccezioni.

Le perdite più consistenti si registrano nei comuni capoluogo del Centro con un tasso negativo del 21,4%. Al Nord Est e al Centro la variazione negativa è più marcata (rispettivamente -19,6% e -19,9%) mentre al Nord Ovest il calo si attesta a -14%, tasso trascinato dalle perdite registrate nei comuni capoluogo (-14,9%). La dinamica è simile al Sud dove il calo del 14,8% è trascinato dalle perdite registrate nei comuni capoluogo (-17%). Nelle Isole, invece, si osserva la diminuzione più lieve, -8%. 

Abitazioni nuove vs abitazioni esistenti

Nel II trim 2023 si è registrato l'acquisto di circa 14.000 nuove abitazioni pari al 7,6% del totale delle abitazioni compravendute. Rispetto all’analogo trimestre del 2022 si registra ancora una decisa flessione dei volumi di scambio di abitazioni di nuova costruzione, con un calo tendenziale che sfiora il 41%. Nel corso del tempo si è avuto un calo di compravendite per le nuove abitazioni, con volumi che passano dalle quasi 26.000 stimate a inizio 2011, alle circa 14mila dell’ultima rilevazione trimestrale.

Il calo è stato più pronunciato fino al 2015, mostrando, negli anni successivi, una sostanziale stabilizzazione e una lieve crescita nel 2021 che continua nel 2022, e registra di nuovo una flessione all’inizio del 2023.

Per quanto riguarda invece le abitazioni esistenti, si registra invece un andamento crescente interrotto solo durante la pandemia, ma anche in questo caso il dato dell’ultima rilevazione conferma la flessione registrata a inizio anno 2023.

Compravendite finanziate da mutui

Registra un’ulteriore flessione nel trimestre in esame il dato riferito alla quota degli acquisti di abitazioni da parte di persone fisiche finanziate da mutui con ipoteca iscritta sull’immobile compravenduto, 40,8% a fronte del 41,8% del trimestre precedente. Tale dato è in costante flessione dal primo trimestre del 2022.

Ancora in aumento il tasso medio di interesse, stabilito alla sottoscrizione dell’atto di mutuo, che in questo secondo trimestre 2023 raggiunge il 4,31%, 23 punti base in più del trimestre precedente, 200 punti base in più in un anno. Il capitale di debito, sempre riferito a quanto contratto dalle persone fisiche per acquistare abitazioni, ammonta a circa 9,1 miliardi di euro, oltre 5,8 miliardi di euro in meno dell’omologo trimestre del 2022.

Superfici della abitazioni compravendute

In termini di superfici delle abitazioni scambiate nel II trimestre 2023, si registra anche qui un calo del16,7%. La superficie media delle abitazioni compravendute in questo trimestre, rispetto al II trimestre 2022, si mantiene prossima a 106 m2 .

La diminuzione degli scambi, come emerge dal confronto con lo stesso trimestre del 2022, coinvolge i tagli dimensionali più grandi e risulta più accentuata al crescere della grandezza delle abitazioni. In particolare, le abitazioni di taglio piccolo diminuiscono del 10,1%, le abitazioni nella classe da 50 a 85 m2 hanno una variazione di -14,2%, quelle di taglio compreso tra 85 m2 e 115 m2diminuiscono del 17,4%, le abitazioni di taglio compreso tra 115 e 145 m2 subiscono una flessione pari a -18,7% e infine le grandi abitazioni, con superfici oltre i 145 m2 registrano un calo pari al 17,6%.

Nel dettaglio delle aree i cali, come per il complesso nazionale, risultano crescenti all’aumentare della grandezza delle residenze. Al Nord Est e al Centro il calo è elevato anche per gli alloggi di dimensioni contenute. - Annastella Palasciano, Idealista.it, 14 settembre 2023


Luca Vona

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