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mercoledì 21 luglio 2021

Il mercato immobiliare dopo il Covid, le previsioni di Nomisma fino al 2023

La fiducia delle famiglie spinge la voglia di casa, ma la prudenza è sempre d’obbligo. Questa in sintesi la tesi di Nomisma che emerge dal secondo Rapporto sul Mercato Immobiliare 2021.

Crescita economica in Italia, torna la fiducia

Il capo economista di Nomisma Lucio Poma ha evidenziato come in questo momento il clima di fiducia sia notevolmente migliorato e tornato a livelli pre-Covid, alimentando la crescita dell’economia reale e spingendo le iniziative di consumo e investimento.

“Tuttavia”, ammonisce il Ceo Luca Dondi, “occorre ricordare che ci sono alcuni nodi ancora da sciogliere: le iniziative che hanno arginato le perdite dell’anno scorso ora sono in scadenza, un rischio che si aggiunge al calo del Pil 2020 che ha sfiorato il 9% nonostante le misure di salvaguardia”.

Le rilevazioni dell’indagine mostrano una crisi asimmetrica, sostiene Dondi. La prospettiva di una ripresa a K, ovvero in cui solo una parte del sistema sarà in grado di ripartire mentre il resto subirà un tracollo, mette in dubbio la tenuta del sistema stesso, sul quale peserà inevitabilmente la gestione di quella parte di economia che non riuscirà a ripartire.

“Dall’indagine emerge che il 40% delle famiglie italiane ha risparmiato meno o non è riuscita a risparmiare, rispetto all’anno precedente, - nota Dondi. – “Quindi c’è un problema di miopia rispetto alle ricadute sui bilanci familiari della situazione pandemica. Il 75% delle famiglie, ad esempio, vede problemi e criticità nella seconda parte dell’anno e all’inizio del 2022, ma relativamente al proprio nucleo familiare si sentono sicure. Una sicurezza che investe anche famiglie che hanno beneficiato di misure di salvaguardia, il che mostra come l’ottimismo non prenda in considerazione la loro scadenza”.

Mutui e mercato immobiliare in Italia

Ad ogni modo, questa sicurezza spinge l’intenzione di spesa delle famiglie italiane in termini di compravendite o migliorie della propria abitazione. 3,3 milioni di nuclei familiari (dai precedenti 2,4) hanno espresso volontà di acquistare casa, anche se poi concretamente solo 800 mila potranno effettivamente concretizzare tale volontà (segnando comunque un netto miglioramento rispetto alle 500 mila compravendite realizzate nel 2020), portando le previsioni sulle compravendite 2021 a 558 mila circa mila, vicino ai livelli del 2019 pur in calo del 7,7 per cento.

Circa l’80% di queste compravendite avverrà tramite mutui. Le banche partecipano infatti al clima di fiducia aumentando le erogazioni grazie a tassi bassi e spread molto contenuti, confortati da un livello di sofferenze tra i più bassi degli ultimi 30 anni. Le banche hanno perciò atteggiamento espansivo; tuttavia, i dati Nomisma mostrano che, a fronte di sofferenze bancarie nettamente  in calo, aumentano le rate scadute di quasi il 54% rispetto al 2020 mentre le inadempienze probabili sono cresciute del 6,1 per cento. Segnali, questi, da non sottovalutare.

Immobiliare residenziale, previsioni fino al 2023

Tra le motivazioni all’acquisto, la prima casa e la sostituzione di quella attuale rappresentano circa l’80%, mentre resta al palo il motivo investimento. Si cerca maggiormente nell’hinterland rispetto ai capoluoghi, grazie alla maggiore accessibilità economica delle abitazioni a parità di spazi e alla migliore qualità della vita.

In aumento anche i canoni di affitto medi nazionali, che pure si giostrano tra un aumento a Milano dell’1,5% e un calo a Roma dello 0,6%, così come per i prezzi di acquisto, che risultano in crescita sebbene si passi dal +2% di Bologna al -1,8% di Palermo in media.

Le previsioni per il mercato residenziale dei prossimi anni sono coerenti con il clima di miglioramento e fiducia in atto. Le compravendite, come detto, torneranno intorno alle 600mila nel 2021, per raggiungere le 651 mila nel 2023, recuperando i livelli previsionali del 2019.

Per quanto riguarda i prezzi di abitazioni, uffici e negozi, si arriverà al 2023 con il segno più in tutti i segmenti.

Attendismo invece dal punto di vista degli investimenti in tutti i segmenti a causa dell’aumento di morosità e vacancy, cresciute rispettivamente nel 75% e nel 62% dei casi negli ultimi 12 mesi.

L’indice di performance Nomisma relativo al mercato residenziale è tuttavia in crescita mentre è sostanzialmente stazionario quello relativo ai segmenti non residenziali - Floriana Liuni, 15 luglio 2021

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lunedì 12 luglio 2021

Prezzi delle case in aumento. Cosa attendersi nei prossimi mesi

I prezzi delle case sono in aumento. Il mercato immobiliare si sta muovendo. I recenti dati forniti dall’Istat hanno evidenziato un consolidamento del trend di crescita che si è avviato alla fine del 2019. Ma cosa attendersi nei prossimi mesi?

Una domanda che idealista/news ha rivolto a un esperto, Federico Polidoro, dirigente del Servizio sistema integrato condizioni economiche e prezzi al consumo dell’Istat, il quale ha affermato: “E’ probabile che il 2021 sia il secondo anno consecutivo di aumento dei prezzi delle abitazioni, la cui ampiezza dipenderà dall’evoluzione di una serie di fattori che occorrerà verificare nei prossimi mesi”.

Cosa indicano i dati rilevati dall’Istat per quanto riguarda i prezzi delle case nel primo trimestre 2021?

“I dati elaborati dall’Istat, che riceve le informazioni di base dei rogiti notarili dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate sulla base di un virtuoso accordo di collaborazione tra le due istituzioni, indicano che il trend di crescita avviatosi già alla fine del 2019 si consolida.

Siamo al settimo trimestre consecutivo di aumento dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per uso proprio sia per investimento. La pandemia iniziata a marzo dello scorso anno non ha quindi interrotto la ripresa avviatasi nel 2019”.

Qual è l’andamento che si sta registrando?

“Su base annua i prezzi delle abitazioni nel primo trimestre del 2021 sono cresciuti dell’1,7% e questa crescita ha riguardato sia le abitazioni esistenti, i cui prezzi sono cresciuti dell’1,2%, sia le abitazioni nuove, per le quali è stato registrato addirittura un incremento del 3,9%, il più alto dal secondo trimestre 2011 quando fu pari a +4,1%.

Va detto che questa dinamica si inserisce in un contesto europeo di crescita diffusa dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie. Non sono ancora disponibili i dati del primo trimestre del 2021, ma nel quarto del 2020 l’aumento nella zona euro è stato del 5,4% con l’Italia che ha fatto registrare un +1,5%.

Se guardiamo alla serie storica dell’indice diffuso dall’Istat, in realtà i prezzi delle abitazioni nuove hanno iniziato a crescere in modo stabile su base annua già dalla fine del 2017, seguiti poi da quelli delle abitazioni esistenti che hanno iniziato a risalire con continuità dal primo trimestre dello scorso anno, dopo che già nel terzo trimestre del 2019 si era registrata una prima lieve crescita e nell’ultimo una stabilità delle quotazioni.

Considerati però gli andamenti dell’intero decennio che ci lasciamo alle spalle, mentre i prezzi delle prime sono oggi al di sopra della media del 2010 di oltre cinque punti percentuali, quelli delle seconde sono ancora al di sotto di oltre ventuno punti”.

E quali sono i principali fattori che lo stanno determinando?

“Sicuramente uno dei principali fattori è la ripresa della domanda sul mercato immobiliare residenziale.

Nel 2020 c’è stata una flessione del numero di abitazioni compravendute rispetto al 2019 di poco inferiore all’8%, dato dell’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, dovuta però essenzialmente ai primi due trimestri quando le restrizioni imposte dai provvedimenti governativi per contrastare la pandemia hanno ridotto in modo drastico le attività di stipula dei contratti di compravendita: -15,6% nel primo, -27,3% nel secondo; il terzo trimestre ha visto poi una crescita del 3% e il quarto dell’8,8%.

Il 2021 ha esordito con una crescita record dei volumi compravenduti, con un aumento nel primo trimestre rispetto al primo trimestre del 2020 pari a +38,6%, largamente influenzata però dal confronto con il primo trimestre dello scorso anno quando si registrò un calo molto marcato.

In realtà, la riprese della domanda è già in atto dal 2014 dopo il picco negativo nei volumi di compravendita registrato nel 2013, secondo anno consecutivo di flessione del Pil nella crisi economica del 2012-2013, ma solo oggi inizia a manifestare i suoi effetti sui prezzi degli immobili che reagiscono in genere con ritardo alle dinamiche del mercato”.

Cosa attendersi nei prossimi mesi?

“Il 2020 ha visto nel nostro Paese una crescita in media d’anno dell’1,9% dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, dopo tre anni di flessioni e una lieve crescita nel 2016. Attualmente se i prezzi rimanessero stabili nei trimestri che ci separano dalla fine del 2021, l’anno si chiuderebbe con una crescita dello 0,7%, il cosiddetto tasso acquisito, dovuto a un +1,8% per le abitazioni nuove e a un +0,4% di quelle esistenti.

Considerato quanto avvenuto negli ultimi trimestri è quindi probabile che il 2021 sia il secondo anno consecutivo di aumento dei prezzi delle abitazioni, la cui ampiezza dipenderà dall’evoluzione di una serie di fattori che occorrerà verificare nei prossimi mesi.

Tra questi, in primo luogo, il rafforzarsi della ripresa della domanda che potrebbe giovarsi sia del netto incremento del tasso di risparmio delle famiglie registrato proprio nell’anno della pandemia oltre che dell’uscita dall’emergenza sanitaria che sembra avviata, ma il cui consolidamento definitivo non è possibile oggi prevedere con certezza”. - Stefania Giudice, Idealista.it, 7 luglio 2021

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giovedì 1 luglio 2021

I prezzi delle case crescono nel I trimestre 2021

Il I trimestre del 2021 segna una crescita dei prezzi delle case. Secondo le stime preliminari dell'Istat, sono aumentati dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e dell'1,7% rispetto allo stesso periodo del 2020, il dato era pari a +1,5% nel quarto trimestre 2020.

Nello specifico, come registrato dall'Istat, in base alle stime preliminari, nel primo trimestre 2021 l'indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, aumenta dell'1,1% rispetto al trimestre precedente e dell'1,7% nei confronti dello stesso periodo del 2020 (era +1,5% nel quarto trimestre 2020).

Secondo quanto sottolineato, l'aumento tendenziale dell'Ipab è da attribuire sia ai prezzi delle abitazioni nuove che crescono del 3,9%, in forte accelerazione rispetto al trimestre precedente (quando era +1,8%), sia ai prezzi delle abitazioni esistenti che aumentano dell'1,2% (rallentando lievemente da +1,3% del quarto trimestre 2020).

L'Istat ha poi sottolineato: "Questi andamenti si manifestano in un contesto di forte aumento dei volumi di compravendita (+38,6% la variazione tendenziale registrata per il primo trimestre del 2021 dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate per il settore residenziale), influenzato, tuttavia, dal marcato ridimensionamento del numero di transazioni registrate nello stesso trimestre dello scorso anno a causa delle restrizioni introdotte a partire da marzo 2020 per contrastare la pandemia". - Idealista.it, 28 giugno 2021

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