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giovedì 24 giugno 2021

Mutuo o affitto? Ecco cosa è più conveniente

Mutuo batte affitto. Il basso livello dei tassi di interesse unito alla garanzia Statale per i giovani di età inferiore ai 36 anni prevista dal decreto Sostegni bis in vigore dal 24 giugno farà da volano al mercato dei finanziamenti ipotecari. Lo rileva un’analisi di Telemutuo

Secondo quanto rilevato, la rata mensile di un mutuo acceso per coprire dall’80% al 95% del finanziamento per l’acquisto di una abitazione a Milano, Roma o Napoli presenta oggi un valore inferiore rispetto al corrispettivo costo medio di locazione dello stesso immobile.

La simulazione realizzata dall’Ufficio Studi di Telemutuo, ha preso in considerazione i finanziamenti di durata compresa tra i 25 e i 30 anni che rappresentano quasi il 70% dei mutui richiesti dai giovani al di sotto dei 36 anni. In questa fascia, nelle città di Milano, Roma e Napoli, il costo della rata di un mutuo presenta un valore inferiore anche del 35% rispetto al canone di locazione dello stesso immobile.

“Mai come oggi risulta conveniente per un giovane acquistare casa piuttosto che andare in affitto, - ha spiegato Angelo Spiezia, Amministratore delegato di Telemutuo, - Non solo, infatti, i tassi di interesse si attestano su livelli vicini ai minimi storici ma la garanzia dello Stato prevista dalla normativa che entrerà in vigore il 24 giugno permette di accendere un mutuo, a certe condizioni, anche a soggetti con contratti di lavoro non del tutto stabilizzati. Questa concomitanza di fattori rende sempre meno conveniente affittare una abitazione con un’ottica di lunga durata. L’acquisto, rispetto all’affitto, permette infatti di capitalizzare le rate creando un effetto portafoglio che consente ai giovani di andare a costruirsi un patrimonio immobiliare a un costo addirittura inferiore a quello che avrebbero per prendere in locazione la stessa abitazione che oggi possono acquistare”. - Idealista.it, 24 giugno 2021

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mercoledì 16 giugno 2021

La compravendita di abitazioni nelle grandi città nel I trim 2021

L'analisi delle compravendite residenziali del I trim 2021, relativo alle 8 principali città italiane, mostra un andamento positivo con circa 5 mila abitazioni acquistate in più rispetto al I trimestre del 2020 (+24,4%)

A Genova, in questo trimestre, si registra il valore massimo di crescita degli scambi di abitazioni, +36,7%; per Roma, Torino e Napoli il tasso tendenziale è intorno al +30%. A Milano, Bologna e Firenze, dopo ancora un calo rilevato nello scorso trimestre, le compravendite riprendono ad aumentare con tassi di crescita più moderati, ma comunque a due cifre (+14,4%, +14,9%e +17,3% rispettivamente). Infine, a Palermo, che nel trimestre scorso aveva mostrato una sostanziale stabilità, le compravendite crescono quasi del 20%.

Analizzando la serie storica, c'è stata una generale tendenza positiva delle otto città a partire dal 2014, con poche eccezioni limitate a singoli dati trimestrali, che raggiunge l’apice intorno al 2016 per poi essere seguita da una fase di progressivo rallentamento fino alla ripida svolta in negativo nei primi due trimestri del 2020, a cui si contrappone una altrettanto ripida risalita con tutte le principali città rientrate in campo ampiamente positivo nel primo trimestre del 2021.

In termini di superficie compravenduta, i tassi tendenziali di crescita rilevati sono, per la maggior parte delle città analizzate, più elevati di quelli dei volumi di transazioni. Solo a Milano e Bologna, dove le abitazioni acquistate sono più piccole rispetto al primo trimestre del 2020, il tasso tendenziale relativo alle superfici delle abitazioni scambiate è inferiore a quello degli scambi. Mentre a Palermo la superficie media delle abitazioni compravendute nel primo trimestre 2021 è vicina ai 113 m2 , a Milano, di contro, le abitazioni acquistate sono le più piccole tra le grandi città, con il dato medio intorno agli 80 m2 .

Per quanto riguarda l’analisi disaggregata in classi dimensionali delle abitazioni compravendute; si registra, in questo senso, la crescita più elevata delle transazioni per le classi più grandi (a partire da 85 m2). Molto diversificata, però, è la distribuzione delle variazioni tendenziali nelle singole città: a Roma e a Torino aumentano, più che per gli altri tagli dimensionali, gli scambi di abitazioni con superficie tra 85 m2 a 115 m2 e oltre 145 m2 ; a Milano e Napoli è il taglio 50 m2 a 85 m2 ad ottenere maggior interesse per gli acquisti. Unici due tassi tendenziali negativi si rilevano a Bologna per il taglio dimensionale più grande, oltre 145 m2 , e a Firenze, ma per il taglio dimensionale più piccolo, con superficie fino a 50 m2. - Annastella Palasciano, 11 giugno 2021

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mercoledì 9 giugno 2021

La compravendita di case mette il turbo nel 2021: rimbalzo del 38,6% nel I trim

Le compravendite di case mettono il turbo nei primi mesi del 2021. Secondo la consueta analisi trimestrale dell'Osservatorio dell'Agenzia delle Entrate (OMI) le transazioni di abitazioni registrano un +38,6% da gennaio a marzo, segnale di un mercato che ha voglia di riprendere a correre specie se paragonato ai duri mesi del lockdown.

Nel primo trimestre dell'anno sono 45mila in più le abitazioni scambiate rispetto all'analogo trimestre del 2020. Nel I trimestre 2021 le compravendite sono anche superiori a quelle del I trimestre del 2019 (quasi 24mila unità in più, pari a +17%). Anche in questo trimestre, come nell’ultimo del 2020, il segno positivo delle variazioni tendenziali è più marcato nei comuni minori (+43,3% con circa 33 mila abitazioni compravendute in più rispetto al primo trimestre 2020 e quasi 19 mila rispetto al primo trimestre del 2019); nei capoluoghi i volumi di compravendita crescono con un tasso tendenziale prossimo al +30% (oltre 12 mila abitazioni acquista in più rispetto al primo trimestre 2020 e quasi 5 mila rispetto al primo trimestre del 2019).

La crescita degli scambi riguarda tutte le aree geografiche del Paese, ovunque con tassi tendenziali positivi che superano il 25%, con il massimo rialzo nei comuni non capoluogo del Nord Est, dove è pari a +46,8%, e il minimo nella stessa area per i capoluoghi con +27,7% . L’analisi dei dati mensili del primo trimestre, riportati, per area, evidenzia che:

  • a gennaio gli scambi di abitazioni sono in aumento nei comuni non capoluogo, con l’unica eccezione delle Isole, mentre nei capoluoghi, tranne che al Sud, sono in diminuzione rispetto allo stesso mese del 2020;
  • nel mese di febbraio gli scambi sono ovunque in crescita, maggiormente ancora nei comuni non capoluogo;
  • nel mese di marzo, il confronto con lo stesso mese del 2020, nel quale si sono fermate con un rigido lockdown tutte le attività non di primaria necessità, fa balzare in alto tutti i tassi tendenziali, con un numero di scambi ovunque più che raddoppiato

A partire dal 2021 si registrano nel report anche gli acquisti da parte di:

  • persone fisiche
  • quota di acquisti per i quali si è fruito dell'agevolazione fiscale "prima casa"
  • acquisti assistiti da mutuo ipotecario con i relativi tasso di interesse medio del mutuo e capitale di debito complessivo mutuato

In termini di superficie, il confronto con il primo trimestre 2020 restituisce rialzi ancora più elevati di quelli riscontrati per le compravendite (+41,4%). La superficie media delle abitazioni compravendute aumenta nelle aree del Centro e del Nord e rimane stabile nel Sud e nelle Isole, superando, in media nazionale, i 108 m2 (+2,1 m2 rispetto al I trimestre 2020). La ripresa degli scambi coinvolge tutti i segmenti,sebbene si verifichi, anche questa volta, come osservato nei precedenti due trimestri, una crescita più ampia per le abitazioni nelle due classi di taglio dimensionale più grande, tra 115 e 145 m2 (+41,2%) e oltre 145 m2 (+48,5%); per quest’ultima classe si rilevano i picchi dei rialzi nell’area del Centro e del Nord Ovest, dove la crescita supera il 50%. Le abitazioni di taglio più piccolo, fino a 50 m2 , di contro, mostrano la crescita più contenuta, che comunque supera il 30%. - Idealista, 9 giugno 2021

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martedì 8 giugno 2021

Prezzi di vendita degli immobili in Italia, dove crescono nel 2021

Dopo un 2020 complesso per il settore immobiliare, i primi quattro mesi del 2021 sono stati segnati da variazioni positive dei prezzi di vendita al metro quadro degli immobili nelle tre principali aree italiane, segno forse dell’inizio di una ripresa nel real estate della penisola. Lo dice il report di Maiora Solutions, basato sui dati di trenta città italiane rilevate con il sistema Epona.

Da inizio 2021 in particolare sono stati rilevati differenti livelli di prezzo di vendita al metro quadro degli immobili delle città nelle 3 aree geografiche considerate: Nord, Centro e Sud Italia.

Il Nord Italia registra la performance migliore con un +32% da inizio anno e un prezzo medio di vendita al metro quadro di poco superiore a 3000 euro;

Andamento più stabile per i prezzi delle città del Centro Italia, che a fine periodo registrano una variazione positiva pari al +7% con un prezzo medio al metro quadro al 30 aprile di poco inferiore ai 3000 euro;

Performance molto positiva anche per le città del Sud Italia con un incremento nell’ultimo quadrimestre del 17% e un livello di prezzo medio al metro quadro di circa 1900 euro, circa il 40% più basso rispetto alle due precedenti zone.

Andamento prezzi immobiliari nel nord Italia

Le città del nord Italia che nel primo quadrimestre 2021 hanno fatto segnare le performance migliori in termini di variazione di prezzo al metro quadro sono Bologna (aumento dei prezzi degli immobili civili pari al 29%) e Milano (con una variazione positiva dei prezzi al metro quadro alla fine del mese di aprile pari al +6%). Le città che hanno visto ridurre in modo più marcato i prezzi dei propri immobili sono Verona (performance negativa pari al -9%), Venezia (situazione analoga con una flessione pari al -7%) e Aosta (che ha visto ridursi del 7% il prezzo di vendita degli immobili cittadini).

Prezzi immobiliari al centro Italia

Le città che nel primo quadrimestre 2021 hanno fatto segnare le performance migliori in termini di variazione di prezzo al metro quadro sono Ancona (con un incremento pari al +3%) e Roma (prezzi al metro quadro che raggiungono una variazione positiva pari al 2%, rispetto a inizio 2021). La città con performance meno positiva è invece Firenze (-5%).

Prezzi immobiliari nel sud Italia

Nel Sud Italia sono Potenza (incremento del 10%) e Napoli (prezzi al metro quadro aumentati del 6%) a registrare performance migliori, mentre i prezzi di vendita al metro quadro degli immobili di Bari (prezzi di vendita degli immobili ridotti del 12%) e Catanzaro (prezzi di vendita degli immobili ridotti del 4%) sono diminuiti maggiormente. - Idealista.it, 3 giugno 2021

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venerdì 4 giugno 2021

Agevolazioni fiscali prima casa under 36. La Guida del Notariato

Agevolazioni prima casa giovani under 36, la guida del Notariato

Nel decreto Sostegni bis è presente un pacchetto di agevolazioni fiscali a favore dei giovani che non abbiano ancora compiuto 36 anni per stimolare l’acquisto di una casa di proprietà. In una guida del Consiglio Nazionale del Notariato un elenco completo di domande e risposte per togliersi ogni dubbio in merito.

Cosa prevede la norma?

La norma prevede l’esonero dal pagamento delle imposte di registro, ipotecarie e catastali per l’acquisto della proprietà di abitazioni che abbiano i requisiti di “prima casa”, o per il trasferimento o la costituzione di nuda proprietà, usufrutto, uso o abitazione di abitazioni che abbiano i requisiti di “prima casa” a favore di soggetti che non abbiano compiuto nell’anno 36 anni di età e che abbiano un ISEE non superiore a 40.000 euro annui.

A quali tipologie di acquisto di immobili si applicano le agevolazioni fiscali previste dal dl sostegni –bis?

La norma fa riferimento agli atti di acquisto di abitazioni per le quali ricorrono i requisiti di “prima casa” e, quindi, escluse quelle di categoria catastale  A1, A8, A9. Anche le relative pertinenze beneficiano di questa agevolazione fiscale. La norma si applica anche quando la cessione delle case di abitazione con i requisiti di “prima casa” avvenga da parte di un’impresa.

Chi ha diritto alle agevolazioni fiscali?

Le agevolazioni fiscali previste dal decreto sostegni-bis sono esclusivamente a favore di soggetti che non abbiano ancora compiuto trentasei anni di età nell’anno in cui l’atto è rogitato e che abbiano un valore dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) non superiore a 40.000 euro annui.

Cosa succede per chi acquista da impresa?

La norma riconosce agli acquirenti un credito d'imposta di ammontare pari all’IVA corrisposta all’impresa in relazione all’acquisto. Il credito d’imposta può essere portato in diminuzione dalle imposte di registro, ipotecaria, catastale, sulle successioni e donazioni dovute sugli atti e sulle denunce presentati dopo la data di acquisizione del credito, ovvero può essere utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi delle persone fisiche dovute in base alla dichiarazione da presentare successivamente alla data dell’acquisto; può altresì essere utilizzato in compensazione ma in ogni caso non dà luogo a rimborsi.

L’esenzione fiscale vale anche per i mutui?

La norma dispone l’esenzione dall’imposta sostitutiva, che sarebbe dovuta nella misura dello 0,25% per i finanziamenti erogati per l’acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili ad uso abitativo relativi alle abitazioni prima casa. La sussistenza dei requisiti per godere delle agevolazioni fiscali deve essere dichiarata dal mutuatario.

Quando entra in vigore la norma e fino quando sarà possibile usufruire delle agevolazioni?

Le misure contenute nel decreto “sostegni bis” si applicano agli atti stipulati dalla data di entrata in vigore del decreto legge, il 26 maggio 2021, fino al 30 giugno 2022.

Quando si decade dai benefici prima casa? Cosa succede in questo caso?

Si decade dall'agevolazione prima casa per dichiarazione mendace, alienazione dell’abitazione prima di 5 anni non seguita dal riacquisto entro l’anno, mancata alienazione entro l’anno dall’acquisto della precedente prima casa. In queste ipotesi, venendo meno i presupposti per godere delle agevolazioni ‘prima casa’, l’imposta di registro dovrà essere pagata nella misura del 9%, le imposte ipotecaria e catastale nella misura fissa di 50 euro ciascuna, oltre all’applicazione di interessi e sanzioni. L’imposta sostitutiva sul finanziamento sarà applicata nella misura del 2%.

Cosa succede se non si rispettano i requisiti di età e di reddito previsti dalla legge?

Laddove l’Agenzia delle Entrate riscontri l’insussistenza degli altri requisiti previsti come l’età, il valore ISEE o il periodo temporale di validità delle agevolazioni, dovranno essere corrisposte le imposte dovute maggiorate di sanzioni e interessi. Non essendo venuti meno i requisiti e le condizioni per l’applicazione dell’agevolazione ‘prima casa’, l’imposta di registro sarà pagata nella misura del 2% e l’imposta sostitutiva per il finanziamento nella misura ordinaria dello 0,25%. - Idealista.it, 3 giugno 2021

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mercoledì 2 giugno 2021

Mutuo giovani under 36, come richiederlo e gli effetti sul mercato immobiliare

Le misure per i mutui prima casa destinati ai giovani under 36 sono entrati in Gazzetta Ufficiale con la trasformazione in legge del decreto Sostegni bis. Ecco come richiederlo; Stefano Grassi, presidente di Affida, spiega poi a idealista/news quali saranno gli effetti della misura sul mercato immobiliare.

Giovani under 36, tasse prima casa e mutuo garantito

Con la conversione in legge del decreto Sostegni si ufficializzano le misure per i giovani under 36 per l’acquisto della prima casa, in particolare l’abolizione di alcune tasse e imposte e il mutuo garantito all’80% della quota capitale.

In particolare:

  • Si abolisce l'imposta di registro (o IVA) all’acquisto, le imposte ipotecaria e catastale e l'imposta sostitutiva nel mutuo prima casa per gli under 36;
  • Confermata l'estensione della garanzia Consap fino all'80% per le domande presentate fino al 30 giugno 2022;
  • Il Fondo è rifinanziato di 290 milioni di euro per il 2021 e di 250 milioni di euro per il 2022.

Mutuo prima casa under 36, i requisiti

Per accedere al mutuo prima casa under 36 attraverso l’accesso al Fondo Consap esteso dal decreto Sostegni bis, i requisiti sono i seguenti:

  • Sostituito il termine "lavoratore atipico fino a 35 anni di età" con "chi non ha ancora compiuto 36 anni";
  • Isee fino a 40.000 euro;
  • Domande da presentaredal 24 giugno 2021 al 30 giugno 2022

Mutuo prima casa con garanzia dello Stato: cosa cambia e quali effetti

“La misura sul mutuo prima casa per i giovani costituisce in definitiva una estensione della garanzia statale del fondo Consap, - spiega Stefano Grassi, presidente di Affida. -  Si tratta quindi di una situazione assolutamente migliorativa, perché si estende del 30% la garanzia statale, attualmente al 50%, abolendo inoltre le imposte sul mutuo e rendendo così più agevole l’accesso al finanziamento da parte dei giovani e l’erogazione da parte delle banche”.

Come gli operatori finanziari giudicano la garanzia statale sui mutui?

“Molto positivamente:  già la sola garanzia Consap ha fatto crescere molto il mercato, al punto che l’attività degli intermediari finanziari non si è mai fermata nemmeno con la pandemia. Anzi, quando alla fine dello scorso anno un errore nella redazione del Dpcm ha inibito per tre mesi l’accesso al fondo Consap ad alcune categorie di persone abbiamo visto letteralmente il panico: un grandissimo numero di operazioni avviate rischiava di saltare e si è vista davvero l’importanza della garanzia statale nel farle andare a buon fine. Per fortuna con l’approvazione del Dpcm successivo tutto è ripreso normalmente”.

Quali saranno gli effetti sul mercato allora dei mutui di Draghi per i giovani?

Visto che i benefici della garanzia statale vengono di fatto estesi, il mercato non potrà che accogliere molto bene questa iniziativa. Il mercato immobiliare e le erogazioni bancarie anche così, con un pil in calo dell’8,9% nel 2020, hanno retto bene l’urto della pandemia. Sono fiducioso che questa agevolazione, unita ai bonus, nei prossimi due o tre anni porteranno una crescita verticale del mercato.

Cosa rispondere a chi sostiene che la garanzia sui mutui per gli under 36 sia più per i genitori che per i figli?

Questo ragionamento mi sembra un po’ forzato. Nel nostro Paese le famiglie hanno sempre aiutato economicamente i figli: ora abbiamo la possibilità di accelerare il momento in cui i ragazzi possono avere una casa propria e iniziare a pianificare il resto del proprio futuro, cosa che spesso non è possibile con la preoccupazione di non potersi permettere di andare a vivere da soli. Non so come questa possa essere una cosa negativa.

Quali altre iniziative si potrebbero aggiungere per migliorare il mercato?

Il tema è sempre quello dei contratti precari che penalizzano l’erogazione dei finanziamenti da parte delle banche. Se si respingono le richieste di finanziamento è perché la banca non si fida di contratti non solidi. Il fondo Gasparrini dà un contributo, ma non tutti hanno i requisiti per accedervi. Certo, a questo punto intervengono i consulenti per cercare di trovare garanzie alternative in modo che le richieste di finanziamento possano essere comunque soddisfatte. Una situazione che con la pandemia è stata particolarmente presente perché, con la difficoltà di entrare in banca, si sono moltiplicate le consulenze da remoto, con un aumento molto importante del ricorso ai mediatori del credito.

Come fare per aiutare la solidità contrattuale dei giovani?

Si potrebbe pensare a iniziative strutturali per dare maggiore sicurezza alle banche anche nel finanziare le imprese. Perché i giovani comprano casa se hanno un lavoro stabile, il lavoro stabile c’è se le aziende crescono, e le aziende crescono se hanno finanziamenti. I quali a loro volta vengono erogati più volentieri se esistono maggiori garanzie. Quindi si spera che le iniziative come la garanzia Mcc per le aziende, introdotte come misura per la pandemia, diventino strutturali. Altro aspetto su cui intervenire è la digitalizzazione, che è già un pilastro del Recovery plan, ma nel settore dei finanziamenti aiuterebbe particolarmente. La burocrazia è ancora tale da ritardare anche di mesi una operazione, il che può far perdere delle occasioni di investimento e di crescita. - Floriana Liuni, Idealista.it, 31 maggio 2021

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