Clicca qui sotto per sfogliare il menu

lunedì 29 marzo 2010

I prezzi delle case torneranno a salire a fine anno

Che 2010 sarà per i prezzi delle case in Italia? E come si chiude il bilancio di lungo periodo dei proprietari di immobili residenziali? Gli indicatori di mercato iniziano, per la prima volta da diversi mesi, a esprimere segnali chiari e a tracciare una tendenza per l'anno in corso e per il prossimo. Ne emerge un'Italia a macchia di leopardo, dove da una città all'altra può cambiare completamente il giusto timing di investimento.

Vediamola, questa Penisola immobiliare. Con riferimento a metà marzo, il bilancio annuale dei prezzi vede particolarmente penalizzate città come Napoli e Palermo, che hanno perso mediamente il 7,8% e il 7,7%. Segue Venezia, con un arretramento del 6%, mentre Milano e Roma perdono rispettivamente il 3,4 e il 3,1%. Ma, si sa, la performance del mattone non può essere valutata sul breve periodo e deve invece venire in aiuto il bilancio perlomeno a cinque anni. Ecco così che chi ha comprato un appartamento a Milano nel marzo 2005 vede oggi comunque, nonostante la crisi, una rivalutazione del proprio immobile del 12,3%, mentre a Roma il guadagno potenziale medio in conto capitale è del 13,4%, a Torino del 10,7%, mentre a Napoli scende al 4,6%, che tolta l'inflazione significa zero.

Per i prossimi mesi le previsioni degli operatori e dei centri studi sono di una leggera risalita dei prezzi, dopo che la ripresa delle compravendite e del fatturato appare ormai un dato assodato. Nel settore immobiliare, infatti, l'anticipazione delle tendenze dei prezzi viene fornita proprio dal trend del numero di compravendite e del fatturato del comparto, insieme con i tempi di vendita che si allungano quando si prepara una crisi delle quotazioni e si accorciano via via che si colgono segnali di miglioramento. E se molto dipenderà dal clima economico dei prossimi mesi, il clima di maggior fiducia degli operatori fa prevedere una risalita delle quotazioni per la fine dell'anno (il quale potrebbe così chiudere con una lievissima flessione complessiva, compresa tra il -3 e il -1%), ma limitata e confinata agli immobili di qualità e a quelli per i quali non esiste un'eccessiva pretesa da parte del compratore nei confronti dei reali valori di mercato.

Sempre più, infatti, chi compra lo fa ben sapendo a quanto realmente passano di mano gli immobili della stessa location e della stessa tipologia. E una mano alla ripresa verrà anche dai mutui, che pian piano le banche ricominciano a erogare. Insomma, chi ancora è in cerca di immobili a sconto farebbe bene a prendere una decisione in tempi piuttosto brevi e, comunque, a indirizzarsi verso il comparto degli immobili nuovi, perché sono proprio i cantieri le tipologie a soffrire maggiormente il credit crunch bancario.

- Evelina Marchesini, Il Sole 24 Ore, 21 marzo 2010