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lunedì 23 maggio 2011

Il mercato crede nella ripresa

Lo sostiene uno studio di Università di Parma, Sorgente Group e Federimmobiliare

Il 2011 sarà un anno migliore secondo quasi un operatore del mercato immobiliare su due. Lo rivela il primo "Sentiment del mercato immobiliare" realizzato dall'Università di Parma e Sorgente Group in collaborazione con Federimmobiliare.
Lo studio, riferito al primo trimestre del 2011, è il primo di questo tipo che testa la fiducia di tutti gli operatori nel settore, tra i 225 intervistati ci sono infatti banche, trader, studi di progettazione, consulenza e valutazione, agenzie immobiliari e fondi.

Quello che emerge è un quadro di generale stabilità ma che tende verso il rosa con un ottimismo velato ma che emerge in modo chiaro: se per il 45% la propria attività nei prossimi dodici mesi rimarrà stabile ce n'è un 45% che la vede in aumento. Altri segnali positivi arrivano dalle assunzioni, programmate dal 30% nel prossimo anno, e dalle innovazioni, messe in conto dal 70% delle aziende. In questo caso si tratterà in prevalenza di nuove professionalità ma anche nuove linee di business e investimenti. Dati che fanno dire all'amministratore delegato di Sorgente Group, Valter Mainetti che "entro un anno ci dovrebbe essere una ripresa del mercato immobiliare''.
Meno ottimismo si vede se si parla di quotazioni, molti degli intervistati segnalano infatti che i prezzi potrebbero non aver finto la loro discesa anche se la maggior parte punta sulla stabilità, soprattutto per il residenziale indicato dal 60%, mentre sono ancora pochi a puntare su un rialzo. Calma piatta anche sul lato tempi di vendita che dovrebbero rimanere invariati.

Nel non residenziale

Per quello che riguarda la segmentazione geografica la zona più promettente è quella del nord ovest, dove vengono segnalate le migliori opportunità di investimento in particolare come uffici e commerciale, mentre per l'industriale spicca il nord est. Analizzando le città, a parte Roma e Milano che, a seconda dei settori, si dividono la prima e la seconda piazza come miglior meta di investimento, sono da segnalare buone attese per gli uffici a Bari, mentre nell'industriale andranno bene Padova e Modena e gli alberghi cresceranno a Cagliari. Nessuna sorpresa per le destinazioni turistiche di richiamo: ai primi posti Capri, Cortina d'Ampezzo e Portofino, anche se bisogna sottolineare le buone sensazioni sul settore alberghiero a Taormina, segnalate da oltre il 30%.
Si segnala poi una diffusa aspettativa di peggioramento del credito per gli investitori retail e stabilità per quelli istituzionali, con una crescita di importanza delle garanzie reali in entrambi gli ambiti. A parere della grande maggioranza nel credito, poi, diminuirà ulteriormente il rapporto tra il credito erogato e il valore dell'immobile, oltre ad aumentare il costo del finanziamento.

Una parte dello studio è dedicata al ruolo degli investitori istituzionali che sembra essere in crescita. Assicurazioni, casse di previdenza e fondi pensione aumenteranno moderatamente la loro attività per il 40%, in particolare puntando su uffici e commerciale, disinvestendo in parte sul residenziale.
Dovrebbe invece rimanere stabile la domanda di investimento in quote di fondi immobiliari, prevalgono infatti coloro che prevedono stabilità rispetto a quanti si aspettano contrazioni della domanda, tra questi in decisa maggioranza coloro che prevedono addirittura un incremento nei fondi speculativi. Il dato previsionale di stabilità è mantenuto anche per la domanda della costituzione di nuovi fondi, tranne che per i fondi speculativi, per i quali sono invece previste delle riduzioni.

- Il Sole 24 Ore, di Simone Lupo Bagnacani, 18 maggio 2011