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lunedì 23 marzo 2015

Scenari Immobiliari e le sue '50 sfumature di ripresa'

Ancora buone notizie per il mercato immobiliare italiano: nel 2015 fatturato in crescita del 3,7%
 
Come una pellicola che svela piano piano le immagini che vi sono impresse, anche l'aspetto della situazione immobiliare italiana sembra assumere contorni più definiti. Sempre con zone d'ombra dovute alla lentezza della ripresa economica e ai punti di domanda sugli effetti delle riforme varate dal Governo.

Nonostante le questioni ancora aperte, molti operatori del mercato immobiliare iniziano a ostentare un certo ottimismo sulle possibilità del real estate italiano di ritrovare la strada della crescita. Anche grazie all'arrivo sempre più massiccio di quei capitali esteri protagonisti nel 2014 di oltre il 70% dei deal. Dai fondi Usa come Blackstone, Apollo e Cerberus ai fondi sovrani mediorientali passando per investitori istituzionali europei e non, saranno questi i nomi ancora protagonisti del 2015 per quanto riguarda il real estate commerciale.

Complici i bassi tassi di interesse, la liquidità in circolazione, un euro debole, il Quantitative easing della Bce e il prezzo del petrolio in discesa è facile pensare che situazione più favorevole non ci possa essere per vedere l'economia in ripresa, anche in Italia. Tanto che la Commissione europea nei giorni scorsi ha rivisto al rialzo le stime sul Pil per il biennio 2015-2016.

Continuano però a pesare i rischi geopolitici, non solo nel braccio di ferro tra Russia e Ucraina ma anche nell'Africa del Nord fino all'Iraq, e l'elevata disoccupazione, sebbene il mercato del lavoro abbia registrato qualche segnale positivo.

Nel report pubblicato ieri da Scenari Immobiliari e intitolato non a caso “Cinquanta sfumature di ripresa” si evidenziano le differenze tra i Paesi europei (si veda articolo a lato) e si sottolinea come la ripresa dell'Italia risulti più lenta e faticosa a causa di fondamentali ancora molto deboli e delle incertezze sugli esiti delle riforme del Governo Renzi. Il prodotto interno lordo dovrebbe aumentare lievemente nel 2015, dopo la contrazione del triennio precedente. Ma adesso bisogna capire se la crisi «abbia trasformato a tal punto gli equilibri interni, che le attuali condizioni favorevoli potrebbero risultare insufficienti per una crescita solida e duratura» recita il report.

Sul fronte residenziale il mercato immobiliare italiano è tornato a crescere dopo sette anni di crisi. La rinnovata fiducia nel sistema Paese e l'interesse dimostrato da parte degli investitori internazionali, orientati principalmente verso gli immobili di qualità, hanno migliorato il sentiment anche sul mercato residenziale, la fetta più importante del real estate nel nostro Paese che rappresenta nell'industria immobiliare italiana oltre l'80% del fatturato complessivo. Fatturato che peraltro è salito a quota 81 miliardi di euro grazie all'aumento di oltre l'1% delle compravendite (415mila abitazioni a fine anno). Secondo gli ultimi dati dell'Agenzia delle Entrate particolare forza ha dimostrato il quarto trimestre 2014 con transazioni salite del 7,1% rispetto a un anno prima.

Scenari Immobiliari prevede per il 2015 un incremento delle compravendite fino a quota 450mila unità, grazie anche alla maggiore facilità di accesso al credito che consente alle famiglie di tornare a pensare all'acquisto. Solo uno scenario ottimistico permette di puntare a quota 500mila compravendite nel 2016.

Non seguono il trend i prezzi che continuano invece a scendere, seppur in maniera modesta nell'ultimo periodo (circa il 4% nel 2014). Il bilancio parla di valori nominali scesi in media del 15% nelle zone centrali e il 27% nelle aree zone periferiche. Certo è che la provincia soffre ancora e anche sul fronte delle compravendite è emerso il ruolo trainante dei capoluoghi.

- Paola Dezza, Casa24, Il Sole 24 Ore, 23 marzo 2015


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