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domenica 14 giugno 2015

Ripresa immobiliare? La spietata analisi di Finanza.com

Anche la matematica è diventata una opinione. Se state arricciando il naso vi invito a leggere alcuni degli articoli che alla luce della Nota Trimestrale pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 4 giugno avrebbero dovuto dichiarare senza mezzi termini che la crisi del settore immobiliare continua imperterrita da almeno il 2007 mentre si assiste a sperticate evoluzioni in cui non solo si nega il calo ma addirittura si configura una crescita se si guarda ai dati in … “maniera prospettica”.
In verità già l’Agenzia delle Entrate scriveva nella stessa  nota in caratteri cubitali e sottolineati che “… gli andamenti dovranno essere letti con l’opportuna cautela“, come dire “i numeri non sono numeri ma … eventi suscettibili di interpretazione”. Una questione di fede, insomma. Quindi ciascuno potrà liberamente decidere se aderire a questa nuova religione che finalmente libera l’uomo dalla esasperante crudezza dei valori in calo oppure, ancora meglio, sulla scorta di questo fulgido esempio ispiratore potrà decidere autonomamente di darsi una propria spiegazione soggettiva ed autoconvincente che il settore è ripartito, il subconscio non può mentire, semmai saranno le rilevazioni ufficiali ad essere sbagliate o fuorvianti.
In estrema ipotesi si potrebbe anche decidere che le rilevazioni non contano nulla e così festeggiare l’avvenuta ripresa.
Non finisce qui. Il Sole24Ore, bontà sua, arriva a titolare “Nei primi tre mesi del 2015 acquisti delle case stabili: +0,8%”. Un titolo rassicurante, liberatorio, il summa dell’esegesi, una nota compiaciuta che rivela la voglia di nuovo, la vittoria della volontà dell’ottimismo sulla ingiustizia dei numeri infedeli. No, non è possibile che il mercato abbia totalizzato ancora una volta dei numeri negativi, no, non esiste che ci sia stato un -3,4% sulle compravendite trimestrali, ci deve per forza essere un elemento di speranza, anzi, di gioia in quei dati.
E mentre i media di settore continueranno a festeggiare la ripresa appena scalfita da una temporanea diminuzione della crescita noi andremo a illustrare i dati pubblicati con le nostre chiavi di lettura un pò antiquate ancora basate sul tracciamento di linee di andamento sui soliti noiosi grafici.
Nell’immagine che segue sono state sviluppate le linee di tendenza delle compravendite immobiliari per trimestri omogenei basate sulle sole principali città riportate nella “Tabella 4″ della Nota Trimestrale, alias Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli, Palermo, Bologna e Firenze.
Ciascuno dei quattro trimestri è stato scomposto in compravendite in città (linea rossa) e compravendite in provincia (linea azzurra).
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Nota tecnica: per chi avesse voglia di interpretare questi grafici come segno di ripresa suggeriamo di capovolgere l’immagine.
Come si può notare anche in prospettiva zonale e limitatamente alle grandi città emerge prepotente che, dopo un periodo di forti cali nelle vendite, in questa fase è in atto un lento tentativo di ammorbidimento della decrescita con l’avvio di uno sviluppo laterale che potrebbe assestarsi sui valori attuali e comunque al di sotto di quelli avuti nel 2012.
E’ bene ricordare che in altri paesi la crisi immobiliare si è manifestata e sviluppata in maniera più violenta e rapida con corposi crolli di vendite e quotazioni nell’arco di pochi anni. In Spagna, ad esempio si è avuto un picco di vendite oltre le 900mila unità e si è scesi nel top della crisi a poco più di 300mila, praticamente ad un terzo dai massimi. Nel nostro caso la lentezza nell’affrontare la crisi ci ha portati per ora al dimezzamento delle compravendite con una debacle devastante nelle province che sono addirittura scese sotto le performance delle rispettive città capoluogo (vedi grafici sopra).
A mio parere se si volesse guardare alla situazione reale del settore e del paese, lasciando perdere i canti delle sempiterne sirene di regime che osannano la ripresa già iniziata, non ci sono elementi per ritenere che siamo prossimi ad una inversione di tendenza anzi più di un segnale lascia intendere che si proseguirà sulla strada del lento atterraggio sia di quotazioni che di vendite. Al diminuire delle prime si avrà un rallentamento del calo delle seconde, a meno che non si voglia credere nel fantasmagorico effetto EXPO o in qualcuna delle fantasiose alchimie finanziarie come nuovi condoni (prima o poi arriveranno) o nuovi incentivi (si sente proprio la mancanza di altro cemento).
Entro fine mese saranno pubblicate le note territoriali ed avremo modo di approfondire i dati di dettaglio; sarà un nuova occasione per allietarsi con i funanbolici articoli della stampa di settore, chissà di quanto saranno cresciute le performance di immaginifica scrittura nel frattempo.

- Finanza.com, 6 giugno 2015

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