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venerdì 24 gennaio 2020

Si torna a vendere oltre 600mila immobili/anno

Sono lontani i tempi del boom immobiliare quando si vendevano più di 800mila immobili l'anno, ma sono lontani anche gli anni più bui della crisi, in cui il numero annuale di compravendite era sceso a poco più di 400mila.

È uno scenario incoraggiante quello dipinto dagli esperti per il mercato residenziale 2020. In un recente articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, Paola Dezza fa il punto sui principali trend che riguarderanno il settore immobiliare: secondo gli analisti quest’anno i prezzi degli immobili e il numero di compravendite saranno caratterizzati da una crescita. Pur con notevoli distinzioni a seconda delle zone, gli italiani sembrano dunque ritrovare la fiducia negli investimenti immobiliari, anche grazie all’appeal esercitato dagli affitti brevi.

Transazioni in aumento

Gli scambi complessivi registrati in Italia nel 2019, secondo Nomisma, sono stati circa 662 mila, il 92% dei quali relativi al comparto residenziale: ed è proprio questo il settore che lascia meglio sperare anche per il 2020. La timida ripresa dei prezzi a cui si è assistito lo scorso anno (+0,2%) dovrebbe mantenersi sostanzialmente invariata anche nei prossimi dodici mesi, per poi salire a un +0,7% nel 2021 e a un +1,1% nel 2022. Aiuta la ripresa delle compravendite anche il fatto che i tassi di interesse siano ai minimi storici, sebbene le banche abbiano irrigidito i criteri per l’erogazione dei mutui, che infatti sono calati di quasi il 7% fra il 2018 e il 2019.

Città batte provincia

Come spiega Carlo Giordano, AD di Immobiliare.it, l’andamento del mercato nei prossimi anni sarà piuttosto eterogeneo. In generale, è possibile individuare tre macro-aree: le due maggiori città, Milano e Roma, che vedranno salire il valore delle case; gli altri capoluoghi con più di 300 mila abitanti come Bologna o Torino, il cui trend dipenderà dalle singole peculiarità; la provincia, destinata a perdere valore con l’eccezione di alcune zone come la Costiera Amalfitana o la campagna umbra e toscana. Per risollevare la situazione bisognerà riqualificare il nostro patrimonio immobiliare, in cui solo il 9% degli immobili ha meno di 30 anni.

Laura Fabbro, Immobiliare.it