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domenica 25 marzo 2012

Reclusione ai mediatori abusivi

Reclusione fino a tre anni, sanzione pecuniaria fino a 10 mila euro e confisca dei beni di cui si serve il mediatore abusivo nell’esercizio dell’attività. La Commissione giustizia del Senato presieduta da Filippo Berselli ha licenziato lo scorso 21 marzo il disegno di legge n. 2420 che modifica l’articolo 348 del codice penale ed  inasprisce le pene per coloro che esercitano abusivamente una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato. Il testo, che ha avuto come relatore Alberto Balboni, accoglie le istanze presentate dalla Federazione italiana agenti immobiliari. Il Centro Studi Fiaip ha calcolato che l’abusivismo, oltre a produrre gravi danni alla filiera immobiliare, genera un evasione fiscale pari a  450milioni di Euro di base imponibile derivante da provvigioni pagate illegalmente e questo per Fiaip è un chiaro contributo che la Commissione giustizia del Senato ha dato anche nella lotta contro l’evasione fiscale. Il ddl approderà in Aula al Senato e quindi, dopo il voto dell’Assemblea di Palazzo San Macuto, sarà esaminato dalla Camera dei deputati.

- Italia Oggi, 24 marzo 2012

giovedì 15 marzo 2012

Mercato immobiliare. Una timida ripresa?

Un 2012 all'insegna della timida ripresa per il mercato immobiliare residenziale. I primi due mesi dell'anno hanno risentito degli elementi pregnanti, che hanno caratterizzato il secondo semestre del 2011: l'incertezza sul fronte dei mercati finanziari, i mutamenti dell'asse governativo e la stretta sui mutui. Tali elementi si sono riflettuti, soprattutto a partire dal mese di novembre, in una contrazione del numero delle compravendite: da un lato le riviste condizioni di accesso al credito hanno generato molte difficoltà per il target medio e medio basso nell'acquisto della prima abitazione con ricorso a mutuo. In secondo luogo anche il target medio alto si è mostrato attendista, in relazione alla nuova imposizione fiscale che andrà ad impattare sulla casa.

A livello di prezzi il secondo semestre del 2011 ha visto una flessione media del 2% per quanto riguarda le grandi città, ma è opportuno fare dei distinguo: Milano, Roma e Torino hanno mostrato una sostanziale tenuta dei prezzi e dinamiche simili per quanto riguarda gli altri indicatori di mercato. Si è riscontrata inoltre stabilità delle quotazioni a Verona e Genova, una flessione del 3% a Bologna, Cagliari e Firenze e un calo del 5% a Napoli e Bari.

In generale hanno tenuto maggiormente, in termini di quotazioni e di compravendite le aree centrali e le soluzioni immobiliari di maggiore livello qualitativo, mentre è stata più in difficoltà l'offerta di scarsa qualità in contesti periferici.

A livello geografico, le zone che hanno evidenziato contrazioni delle quotazioni maggiori sono le regioni del sud (-4,1%) e del centro Italia (-3,3%), mentre nel nord si è avuta una sostanziale tenuta dei prezzi (-0,9%). «Per il primo semestre del 2012 si prevede un leggero repricing, soprattutto per le soluzioni immobiliari di minore qualità e le location più periferiche. Siamo in media nell'ordine del 1-3% per le grandi città e del 3-5% per i capoluoghi minori. Non si tratta quindi di una diminuzione che contribuirà in modo determinante a ridurre il disallineamento tra domanda e offerta.

Nei capoluoghi secondari si è riscontrata una tenuta complessiva delle quotazioni nel centro-nord, mentre per quanto riguarda le altre regioni le differenze sono marcate a seconda della specifica realtà.
In aumento i tempi di vendita: in media si attestano intorno ai 6,5 mesi nelle grandi città, ma si assiste ad una tendenza all'aumento soprattutto per le soluzioni di minore appeal. Tale fenomeno è ancora più marcato per i capoluoghi minori dove in alcuni casi si possono toccare anche i 12 mesi.
Lo sconto medio che i proprietari concedono in sede di chiusura delle trattative è molto variabile a seconda del contesto e della necessità di vendita del proprietario: in media siamo intorno al 10 -15%.

La fascia più colpita dalla crisi è quella costituita da giovani coppie e stranieri intenzionati all'acquisto della "prima casa", domanda potenziale che si sta spostando verso la locazione. Questo mercato, che ha beneficiato quindi di un'iniezione di nuova domanda, rimane dinamico grazie anche alla costante richiesta in locazione per studenti nelle zone universitarie e per lavoratori fuori sede nelle principali grandi città.
In aumento invece la propensione all'acquisto immobiliare dell'investitore privato, al fine di proteggere il patrimonio; questo si concretizza di solito nell'acquisto di tagli medio-piccoli per i figli o da mettere a reddito alla ricerca di rendimenti, che in media si attestano intorno al 3,5%.Tale percentuale può aumentare in base al rapporto tra canone annuo e investimento in particolari contesti urbani, in cui vi è forte domanda in locazione, ma i prezzi si sono mantenuti su livelli contenuti, dando luogo a rendimenti interessanti. Lo stesso vale per le locazioni per studenti, che si confermano tra le opzioni che offrono rendimenti maggiori.

A livello nazionale i volumi di compravendita residenziali, pur avendo registrato un leggero aumento tendenziale nel III trimestre 2011 (131.125 in termini di NTN), rimangono comunque su valori piuttosto bassi. L'aumento dell'1,4% del III trimestre viene dopo due trimestri di segno negativo (-6,6% al II trimestre e – 3,7% al I trimestre), il che lascia presagire che il dato complessivo per il 2011 sarà intorno alle 600.000 compravendite.

Rimane incertezza in merito alle conseguenze relative all'introduzione dell'Imu, che di fatto prevede un aumento della tassazione sia sulle prime che sulle seconde abitazioni e alla riforma in programma relativa al sistema estimativo del catasto.
Per il 2012 si prevede una lieve ripresa delle compravendite, di pari passo con la ritrovata propensione delle banche a concedere mutui e alla parallela riduzione degli spread applicati.
L'orizzonte temporale atteso per una ripresa significativa del mercato, nella componente delle transazioni e dei prezzi, è il 2013.

- Il Sole 24 ore, 13 marzo 2012


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domenica 11 marzo 2012

Arriva a giugno la stangata sulle case

Le accise sulla benzina a dicembre. La maggiorazione delle aliquote regionali fra gennaio e marzo. E a giugno la «grande stangata». Cioè il ritorno dell' Ici, l' imposta comunale sugli immobili, sulle prime case. Era stata abolita nel 2008 dal governo Berlusconi, è stata reintrodotta dal governo Monti (su richiesta comunque della maggior parte dei sindaci, Gianni Alemanno compreso). A Roma, secondo le stime, riguarda oltre l' 80% delle famiglie. L' aliquota è fissata per l' abitazione principale al 4,9% mille, ma con gli estimi catastali rivalutati all' 1,60%. Il Campidoglio potrà aumentare o ridurre l' aliquota, ancora non è chiaro se lo farà, la decisione definitiva è attesa entro fine marzo. In ogni caso il governo ha riconosciuto una detrazione di 200 euro appunto per la prima casa e un' ulteriore abbattimento di 50 euro per ogni figlio minore a carico. Quanto peserà sulle famiglie romane? Se il Campidoglio non ritoccherà l'aliquota, secondo le stime della Uil costerà in media 418 euro a nucleo familiare.

- Paolo Foschi, Corriere della Sera, 5 marzo 2012


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sabato 3 marzo 2012

Per vendere casa a Roma ci vogliono 167 giorni

La paralisi del mercato immobiliare. Sempre più tempo per vendere casa

Quasi un anno per vendere una casa. Di fronte alla grave crisi economica neanche il mattone sembra più un rifugio così sicuro e chi decide di vendere per fare cassa o acquistare un nuovo immobile deve fare i conti con la stagnazione del mercato. Il risultato è il prolungamento dei tempi d' attesa: 167 giorni in media a Roma (oltre cinque mesi), 120 a Frosinone, 212 a Latina, 222 a Viterbo e ben 268 a Rieti, dove dal momento della messa in vendita alla firma del contratto può passare poco meno di un anno. Il dato emerge da un' analisi dell' ufficio studi di Tecnocasa realizzata su tutto il territorio nazionale e conferma che il Lazio è una delle regioni più critiche per il mercato abitativo. E questo nonostante la Banca d'Italia rilevi che l'ammontare dei mutui concessi dagli istituti di credito sia in crescita rispetto allo stesso periodo dell' anno scorso. Questo non basta per ridare slancio al settore che vive una crisi gravissima, la peggiore tra tutti i comparti produttivi, figlia anche del rallentamento delle vendite. Le previsioni parlano chiaro: da adesso al 2014 il valore aggiunto prodotto dall' edilizia nel Lazio continuerà a scendere dello 0,9% all' anno. A frenare la crescita, oltre allo stallo degli appalti pubblici nelle infrastrutture, c'è il capitolo casa. Confrontando i risultati raccolti su scala nazionale si scopre infatti che solo poche realtà come Vicenza (298 giorni), Modena (293 giorni), Ferrara (272 giorni) superano i tempi biblici del Lazio, dove la difficoltà di vendere si fa sentire ormai non solo nella Capitale, ma anche nelle province, mercati economicamente più accessibili. Almeno fino a qualche tempo fa.

- Daniele Autieri, La Repubblica, 21 febbraio 2012


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