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lunedì 6 dicembre 2010

Il mutuo a tasso fisso sorpassa il variabile con le surroghe

Dopo quasi due anni di dominio incontrastato del variabile gli italiani riscoprono il fascino (e la protezione) del tasso fisso. Da quale sia il pulpito, sia operatori offline che online, la predica è la stessa. Il fisso, complice l'eccezionale caduta degli Irs (i tassi europei con cui, dopo aver sommato lo spread della banca, si calcola l'importo delle rate dei mutui a rata bloccata) prevale nelle ultime richieste degli "aspiranti" mutuatari. Così come in quelle di chi, insoddisfatto delle condizioni di prestiti sottoscritti in tempi differenti, prova la strada della surroga, già prevista nel codice civile ma prepotentemente rilanciata dal decreto Bersani del 2007.

Surroghe (si può cambiare tasso e durata ma non importo) che oggi rappresentano, unitamente alle sostituzioni (si cambia anche l'importo) il 28% del mercato dei mutui, secondo le indicazioni di MutuiOnline.it. Un dato in linea con quello di Assofin, l'associazione del credito al consumo e del mercato immobiliare, secondo cui nei primi nove mesi del 2010 le surroghe costituiscono circa la metà degli "altri mutui" (quelli chiesti per finalità diverse dall'acquisto dalla prima casa) che inglobano il 30% del mercato.

Le surroghe spingono il tasso fisso

«La maggior parte delle richieste di surroghe riguarda il passaggio dal variabile al fisso o da un vecchio fisso a un nuovo, più conveniente fisso – spiega Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline.it – secondo cui il 65% delle domande di prestiti ipotecari negli ultimi due mesi è stata appannaggio del fisso».

Il sorpasso del tasso fisso sul variabile emerge anche dalle rivelazioni di Mutui.it secondo cui oggi il 47% delle richieste è a tasso fisso contro il 31% del variabile (più marginali misto e altre formule). Questo trend continuerà? Gli operatori convengono che il 2011 inizierà all'insegna del tasso fisso (nonostante dal punto di vista finanziario sul lungo periodo tende ad essere più costoso del variabile). «Se l'Irs si manterrà a livelli così contenuti non si può escludere che anche la parte finale di quest'anno e la prima del prossimo confermi la ripresa del fisso – spiega Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin – che mette al riparo da quelle possibili tensioni sui tassi che alcuni analisti non escludono nel medio periodo».

- Vito Lops, Il Sole 24 Ore, 4 dicembre 2010