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martedì 7 agosto 2012

Immobiliare. 'Sentiment' orientato al pessimismo


Nel secondo trimestre si sono intensificati i segnali di debolezza del mercato immobiliare. Lo rileva il sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia condotto da Bankitalia, che segnala che nelle valutazioni degli agenti prevalgono nettamente le indicazioni di una flessione delle quotazioni di mercato e continua ad ampliarsi il margine di sconto rispetto alle richieste iniziali dei venditori.

Le aspettative degli operatori a breve termine (per il trimestre in corso) si sono deteriorate, con riferimento sia al proprio mercato di riferimento sia a quello nazionale; oltre il 70% degli agenti si attende un'ulteriore diminuzione dei prezzi. Anche riguardo le prospettive di medio periodo del mercato nazionale (prossimi due anni), le valutazioni sono orientate al pessimismo.

In particolare, nel secondo trimestre la quota di agenti che ha segnalato una diminuzione dei prezzi rispetto al periodo precedente ha continuato ad aumentare, al 74,4% dal 69,1% della precedente indagine: la tendenza al ribasso è più intensa al Centro (78,4%). La percentuale di agenti che nel secondo trimestre ha riportato un aumento delle quotazioni si è pressochè annullata. La quota di agenzie che ha venduto almeno un immobile ha segnato una diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011 (da 69,3% a 62,7%); il calo rispetto al primo trimestre del 2012 è stato pari a quasi un punto percentuale ed è per intero ascrivibile alla flessione osservata nelle aree non urbane.

Si è interrotta in aprile la progressiva flessione della percentuale di acquisti di abitazioni effettuata con accensione di un mutuo ipotecario, tornata sui livelli di fine 2011 (al 64,7%, dal 60,4% registrato nell'inchiesta di gennaio). L'aumento è diffuso a tutte le aree del paese con l'eccezione del Sud (dove la quota è scesa sotto il 60%); è risultato particolarmente marcato nel Nord Est (di quasi 10 punti percentuali rispetto al sondaggio precedente).

In luglio il saldo percentuale tra giudizi favorevoli e sfavorevoli sulle attese a breve termine, riferite al terzo trimestre di quest'anno, è fortemente peggiorato, a -53,5 punti percentuali da -39,8 nella rilevazione precedente. Anche con riferimento al mercato nazionale le attese rimangono orientate al pessimismo. Circa quelle a breve termine (terzo trimestre dell'anno in corso) la quota di agenti che riportano un peggioramento delle prospettive è salita al 64%, dal 57% in aprile; il saldo percentuale fra attese di miglioramento e di peggioramento si è portato a -62,2 punti, da -54,4.

- Milano Finanza, 7 agosto 2012

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