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giovedì 7 gennaio 2021

Come sono andati i prezzi degli affitti nel 2020?

A caratterizzare il 2020 è stata senza dubbio l’emergenza coronavirus. La diffusione del Covid-19 ha avuto un impatto deflagrante su tutti i settori e ha inevitabilmente condizionato anche l’andamento dei canoni di locazione.

La scorsa primavera, in piena emergenza e in pieno lockdown, idealista/news ha interpellato SoloAffitti per cercare di capire cosa stava accadendo al mercato degli affitti. Occasione nella quale era stato evidenziato che “l'affitto è la parte anticiclica del mercato immobiliare: vede un aumento della richiesta di abitazioni durante le fasi di economia debole”.


E durante una diretta Facebook organizzata lo scorso maggio sempre da SoloAffitti, è stato spiegato che “nel primo trimestre del 2020 si stavano riproponendo le dinamiche positive del 2019: il mercato era sempre vivace, i canoni continuavano a crescere, la richiesta era sempre molto abbondante”. Guardando alla seconda parte dell’anno si era ipotizzata un’accelerazione del mercato dell’affitto, con un aumento di richiesta e offerta e con uno spostamento di immobili dal mercato della compravendita al mercato dell’affitto.

La fotografia degli affitti a settembre ha offerto un’immagine caratterizzata da una richiesta vivace, ad eccezione del mercato degli studenti, dove ha predominato l’incertezza.

Ma qual è stato nel dettaglio l’impatto del Covid-19 sul mondo degli affitti?

L’effetto dell’ampliata offerta di mercato si nota sui canoni di affitto, in calo mediamente del 7,5%. La diminuzione, secondo quanto rilevato, è generalizzata per tutti i tagli immobiliari, con punte negative per i trilocali (-8,0%), che soffrono di una minore richiesta, e meno marcati per i quadrilocali e gli immobili più spaziosi (-7,2%), che invece risultano in crescita nelle preferenze degli inquilini. Il calo dei canoni di affitto è maggiore nelle zone più centrali, meno in quelle periferiche.

In media, il canone italiano è passato dai 616 euro del 2019 ai 570 euro del 2020, determinando un ritorno dei prezzi sul mercato della locazione ai valori del 2016.

La pandemia ha determinato una crescita dell’offerta di immobili, soprattutto nelle zone più centrali, legata all’afflusso di appartamenti precedentemente destinati all’affitto breve e di appartamenti per studenti fuori sede, alcuni dei quali rimasti sfitti. E’ stato poi registrato un calo della domanda in due segmenti particolarmente influenzati dall’emergenza sanitaria Covid-19: quello dei lavoratori trasfertisti (29,5% delle richieste, in calo del -3,7%), che hanno approfittato dell’emergenza sanitaria per proseguire la propria attività in smart working, e quello degli studenti fuori sede (14,8% della domanda, in calo di -3,2%), alcuni dei quali hanno deciso di sfruttare la didattica a distanza viste le incertezze sulla possibilità di seguire l’anno accademico in presenza.

È cresciuta invece la domanda di affitto residenziale “classica” (54,0% del totale della richiesta abitativa, in aumento del +7,8% rispetto allo scorso anno), che beneficia anche di canoni di locazione in calo, trovando opportunità interessanti sul mercato.

È cambiata anche la tipologia degli appartamenti ricercati. E’ diminuita di 2,5 punti la richiesta di trilocali (29,5% del totale), in favore di tagli dimensionali maggiori (16,8% della richiesta), richiesti soprattutto dalle famiglie. Studenti e lavoratori, invece, nel 2020 hanno preferito soluzioni piccole, ma autonome, come i bilocali, in crescita complessivamente del +3,2%, piuttosto che immobili più spaziosi da condividere, come accadeva in passato.

Per quanto riguarda i rendimenti lordi delle case, secondo uno studio condotto da idealista e relativo al terzo trimestre del 2020, i rendimenti lordi delle case si sono rafforzati ancora di 2 punti base durante il terzo trimestre del 2020, al 7,6%. La redditività nel settore delle abitazioni è cresciuta di 8 punti base rispetto a 12 mesi fa, quando il tasso era pari al 6,8%.

Parlando di affitto, poi, si è discusso della cosiddetta “clausola Covid”. A idealista/news, l’avvocato Ferdinando Mauro, dello “Studio legale Mauro”, ha spiegato di cosa si tratta e ha affermato: “Inserire una clausola di questo tipo all’interno del contratto di locazione è fondamentale, altrimenti - in particolare nel commerciale - non si locano più immobili ed è ovviamente interesse dei proprietari far sì che l’immobile venga preso in locazione. Ecco perché attualmente queste clausole sono molto utilizzate”.

C’è poi il tema relativo al mercato immobiliare degli affitti per gli studenti. In merito, un’indagine svolta dal Gruppo Toscano ha evidenziato che, confrontando il periodo 1 giugno/13 settembre 2020 con lo stesso periodo dello scorso anno, il numero di incarichi di affitto presso le agenzie del Gruppo è cresciuto del 66,5%. Con un mercato degli affitti universitari rallentato, per ottenere dei risultati, si decide più che in passato di rivolgersi a un professionista.

- Idealista.it, 30 dicembre 2020