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lunedì 21 settembre 2020

Andamento degli affitti nel 2020, come si sta muovendo il settore dopo il lockdown

SoloAffitti: “La richiesta rimane vivace, ad eccezione del mercato degli studenti, che vivono ancora nell’incertezza della situazione”

Come si sta muovendo il mercato immobiliare italiano dopo il periodo di lockdown dovuto all’emergenza coronavirus? In particolare, qual è l’andamento degli affitti in questi ultimi mesi del 2020? Per avere uno sguardo sul settore, idealista/news ha interpellato SoloAffitti, che sulla base del continuo confronto con i propri affiliati ha potuto offrire un quadro della situazione.

Isabella Tulipano, dell'ufficio stampa di SoloAffitti, ha spiegato a idealista/news: “La richiesta rimane vivace, ad eccezione del mercato degli studenti, che vivono ancora nell’incertezza della situazione”. Ad oggi è difficile prevedere se nel 2020 si potrà parlare di una ulteriore crescita del mercato dell’affitto, “il risultato finale – ha affermato Tulipano – sarà dato dalla somma cumulativa dei vari reparti”.

In pieno lockdown, analizzando quello che sarebbe potuto accadere al mercato degli affitti, si è parlato di un possibile aumento di richiesta e offerta e di stabilità nei canoni. Le cose stanno effettivamente andando in questa direzione o si sta assistendo a qualcosa di diverso?

“In effetti, l’esperienza delle nostre agenzie riporta che al rientro si è avuto (per fortuna) molto lavoro da sbrigare: persone che non vedevano l’ora di spostarsi, ricerche di immobili più grandi dove svolgere la propria attività, giardini, vicinanza ai familiari.

La richiesta rimane vivace, ad eccezione del mercato degli studenti, che vivono ancora nell’incertezza della situazione. Questa frenata della richiesta da parte degli studenti determina maggiore offerta di immobili disponibili, offerta più abbondante che deriva anche da immobili provenienti dal mercato degli affitti brevi. Con canoni stabili o leggermente al ribasso”.

Con l’importante utilizzo dello smart working e delle lezioni a distanza, si sta registrando un cambiamento delle persone interessate alla locazione? In questo momento, chi sta cercando abitazioni in affitto?

“Diciamo che lo smart working ha determinato la ricerca da parte di molti lavoratori di nuovi alloggi, più grandi e magari in zone residenziali. Una tipologia che continua a cercare casa in affitto sono i lavoratori saltuari, che a fronte di contratti per breve durata si rivolgono principalmente al mercato degli affitti transitori”.

Oramai non mancano molti mesi alla fine dell’anno. Nel complesso e nonostante una pandemia, ritiene che si potrà parlare di una ulteriore crescita del mercato dell’affitto nel 2020?

“Difficile prevederlo oggi. Sicuramente, il risultato finale sarà dato dalla somma cumulativa dei vari reparti: un calo in periferia potrebbe essere compensato dall’aumento in centro; il posto degli studenti potrebbe essere stato preso dai trasfertisti, pensiamo a tutto il reparto medico e paramedico”.

Il rischio relativo alla morosità degli inquilini, con le difficoltà economiche conseguenti alla pandemia, è cresciuto? In tal caso, sono aumentati i timori da parte dei proprietari di casa?

“Purtroppo, la risposta è un deciso sì: non ci sono ancora i dati ufficiali del Ministero sul numero di sfratti emessi e soprattutto le cause di sfratto sono sospese, ma sappiamo bene che a termine del blocco dei licenziamenti e delle casse integrazione saranno numerosi gli inquilini in difficoltà rispetto al regolare pagamento del canone.

Sappiamo anche che i proprietari sono stati disponibili a ridurre i canoni e venire incontro alle richieste di molti inquilini (secondo un’indagine condotta durante la Fase 1 da SoloAffitti, in 3 casi su 4 il proprietario dell’immobile ha accordato delle agevolazioni sul canone di affitto concordato ai propri affittuari che ne hanno fatto richiesta, ndr). Oggi più che mai avere altre forme di garanzie (per esempio ‘affittosicuro’) risulta una scelta quanto mai lungimirante”.

Una riflessione infine sugli affitti brevi. Si sta assistendo, come ipotizzato, a un passaggio verso l’affitto residenziale?

“Si assiste a un passaggio di alcune particolari tipologie di immobili, come le case più grandi in periferia, da case vacanze al tradizionale mercato dell’affitto.

Il boom del turismo dell’Italia su Italia ha permesso alle strutture di maggiore qualità di ‘resistere’, riportando il mercato degli affitti brevi in mano alle strutture ricettive più organizzate e meno a favore di proprietari ‘improvvisati’”.

- Stefania Giudice, Idealista.it, 20 settembre 2020


Rassegna stampa a cura di:

Luca Vona
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