Comprare casa a Roma nel 2025 significa confrontarsi con uno dei mercati più dinamici e complessi d’Italia. Nel terzo trimestre dell’anno i prezzi sono cresciuti del 6,4% su base annua, toccando una media di 3.230 €/mq, mentre il resto del Paese ha visto un rallentamento. La Capitale, invece, continua a muoversi come un ecosistema a sé, sostenuta da una domanda solida e da quartieri che raccontano storie immobiliari molto diverse tra loro.
A determinare il vero budget necessario non è soltanto il prezzo dell’immobile, ma il rapporto tra posizione, capacità di spesa e liquidità immediata, elementi che nel 2025 pesano più che mai.
La capacità di spesa: a Roma la domanda è più forte del previsto
I dati di Idealista (giugno 2025) rivelano una realtà interessante: mentre a livello nazionale quasi un quarto degli acquirenti non supera i 119.000 euro di disponibilità, a Roma il cuore del mercato è molto più alto. La fascia più numerosa è infatti quella tra 250.000 e 349.000 euro, che raccoglie il 25% della domanda.
Questo significa che chi desidera comprare casa a Roma nel 2025 si trova a competere con una platea di acquirenti mediamente più strutturata, abituata a gestire budget più elevati e pronta a sostenere costi molto variabili tra un quartiere e l’altro.
Prezzi al mq: Roma come un arcipelago di micro-mercati
Dire che a Roma il prezzo medio è di 3.657 €/mq (ottobre 2025) è una semplificazione. La città è un mosaico di micro-mercati dove un chilometro può far oscillare la valutazione anche del triplo.
Nel Centro Storico, i valori raggiungono punte di 8.607 €/mq, rendendo un appartamento di 80 mq un investimento da oltre 600.000 euro. Zone semicentrali come Appio Latino o EUR si muovono tra i 4.000 e i 4.400 €/mq, mentre le aree più accessibili – Lunghezza, Castelverde, Labaro – scendono sotto i 2.100 €/mq.
Anche la tipologia influisce molto: i monolocali e i bilocali, sempre molto richiesti per investimento, raggiungono rispettivamente 4.700 e 4.200 €/mq, mentre i tagli più grandi restano più “convenienti” al metro quadro.
In altre parole, comprare casa a Roma nel 2025 può significare investire 150.000 euro o 800.000, semplicemente cambiando quartiere e tipologia.
La vera barriera: anticipo e costi accessori
Il prezzo di vendita è solo la punta dell’iceberg. La parte più impegnativa, per molti acquirenti, è la liquidità immediata richiesta per anticipo e spese.
Chi acquista una prima casa deve prevedere un anticipo tra il 20% e il 30% del prezzo, mentre per gli investitori la richiesta sale fino al 40–50%. A questo si aggiungono tasse, notaio, istruttoria bancaria e commissioni d’agenzia, voci che non si possono finanziare tramite mutuo e che pesano tra il 5% e il 15% del valore complessivo.
Le imposte cambiano molto tra prima e seconda casa, così come l’imposta sostitutiva sul mutuo. Nel complesso, per comprare casa a Roma nel 2025 è realistico prevedere una liquidità iniziale pari a un quarto o addirittura metà del prezzo dell’immobile.
Mutui 2025: quando le agevolazioni cambiano tutto
L’unica eccezione a questa forte richiesta di capitale è rappresentata dai Mutui Giovani Under 36, che nel 2025 consentono in molti casi di arrivare al 100% di finanziamento. In questo scenario, l'acquirente deve occuparsi soltanto dei costi accessori, riducendo la barriera di ingresso a un 5–7% del valore dell’immobile.
Sul fronte dei tassi, il mercato ha trovato un punto di equilibrio: il TAEG medio è intorno al 3,71%, ma non mancano offerte più competitive per immobili ad alta efficienza energetica o per giovani acquirenti, che oscillano tra il 2,98% e il 3,18%.
Conclusione
In fondo, comprare casa a Roma è come prenotare un viaggio in prima classe: il prezzo del biglietto conta, ma è la “tassa aeroportuale” — anticipo, imposte, spese — a determinare se la partenza è davvero possibile.