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giovedì 14 luglio 2011

Da aumento tassi arriva la stangata per mutuari a tasso variabile

La decisione della Bce di procedere al secondo dei tre aumenti previsti del costo del denaro, con i tassi di riferimento portati oggi dall’1,25 all’1,50 per cento, avrà ricadute su circa 2,3 milioni di famiglie che ascoltando i cattivi consigli delle banche, si sono indebitate a tasso variabile, invece di approfittare di irripetibili tassi fissi. Lo si legge in una nota di Federconsumatori.
Le rate dei mutui indicizzati subiranno una maggiorazione di 11 euro al mese (132 euro l’anno) per un mutuo decennale di 100.000 euro a tasso variabile, che passa dal 2,75 al 3,00 per cento, con il costo della rata mensile che passa da 954 a 965 euro.
Maggiori oneri per un mutuo di 100.000 euro di durata ventennale che passa da 542 euro al mese a 554, con un aumento di 12 euro mensili (144 euro l’anno); se poi la durata è trentennale, si passa da una rata di 408 a 421 euro mese (+ 156 euro l’anno).
Una maggiore stangata subiscono i mutuatari con prestiti da 200.000 euro a 10 anni, che prestando fede alle sirene delle banche, sono stati indotti ad indebitarsi a tasso variabile. Le loro rate passano da 1.908 euro mensili a 1.930 (+22 euro al mese, + 264 euro annui) nella migliore delle ipotesi, e sempre che le banche scaltre - avendo scontato già in anticipo la mossa della BCE - non procedano ad un ulteriore ritocchino, aumentando anche dopo la decisione odierna di Francoforte.
Stangata ancora più dura per un mutuo trentennale di 200.000 euro con la rata mensile che passa da 816 euro a 842 euro (+26 euro mensili, pari a + 312 euro l’anno), sempre a patto che le nostre banche, preoccupate per "Basilea 3" non aumentino due volte: la prima, sulle aspettative e le dichiarazioni programmatiche di BCE; la seconda nel momento in cui BCE dà luogo agli aumenti del tasso di riferimento.

L’aumento dei tassi dello 0,25% comporterà maggiori oneri per rinnovare lo stock dei titoli del debito pubblico. Dal 15 luglio a fine 2011, occorrerà rinnovare 130,202 miliardi di euro di titoli in scadenza (48,5 miliardi di BOT, 52,663 di BTP, 15,479 di CCT, 13,5 di CTZ), con un aggravio di 325,5 milioni di euro di maggiori interessi per il 2011. Tutto ciò, al di là del rischio paese: il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi è volato ieri al nuovo massimo storico: 224 punti base.
Adusbef e Federconsumatori, nel ricordare il notevole e ormai cronico divario a danno delle famiglie italiane, tra i tassi applicati a mutui e prestiti in Italia ed in Eurolandia (+ 0,69 per cento per i mutui e + 1,24 per cento per i prestiti) [ultima tabella – dati aprile 2011], denunceranno qualsiasi manovra di maggiorazione speculativa che dovesse essere eseguita su tassi, mutui e prestiti erogati dai signori banchieri.

- La Repubblica, Affari & Finanza, 7 luglio 2011