Dopo anni di incertezza, il mercato residenziale italiano ritrova slancio grazie a tassi d'interesse in calo (BCE al 2,15%), inflazione contenuta (1,6%) e rinnovata fiducia delle famiglie. È quanto emerge dal report "G Market Pulse" di Patrigest.
Una ripresa sostenuta dal credito
Le compravendite residenziali crescono del 9,5% nel primo semestre 2025. Nelle dieci principali città l'incremento si attesta al 6,9%. A trainare il mercato sono i mutui ipotecari: +32,8% nel primo trimestre e +19,9% nel secondo, mentre gli acquisti senza mutuo restano stabili.
L'importo medio richiesto ha raggiunto 141.500 euro, con un incremento di circa 9.000 euro l'anno. Oltre il 70% dei finanziamenti supera i 100.000 euro, con il 63,2% di durata tra 25-30 anni. Il 98,8% delle famiglie sceglie il tasso fisso (contro il 75,2% del 2023), privilegiando sicurezza e prevedibilità.
"Il ritorno del credito bancario è la vera chiave di questa ripresa. Senza un supporto bancario stabile, il potere d'acquisto delle famiglie rimane troppo debole per sostenere i prezzi attuali."Luca Dondi dall'Orologio, AD di Patrigest
Prezzi e domanda in crescita
Le intenzioni d'acquisto passano dal 2,2% al 3,8% nel terzo trimestre 2025. Il prezzo medio nazionale si attesta a 1.705 euro/mq (+1,8% entro fine anno), mentre la superficie media acquistata risale a 108 mq.
Resta marcato il mismatch tra domanda e offerta: il 37% delle richieste riguarda trilocali e il 21% bilocali, ma l'offerta si concentra sui quadrilocali (37%) e immobili di grandi dimensioni.
Nuove costruzioni: Nord locomotiva
Il Nord concentra la maggior parte dei cantieri attivi. Nel primo semestre 2025 le compravendite calano: -47% a Firenze, -31% a Milano, seconda solo a Roma. Segnali positivi da Genova, grazie alla riqualificazione del Waterfront, e da Palermo.
Locazioni: primi segnali di rallentamento
Il mercato della locazione rallenta: +1,2% nel primo semestre 2025 (dal +2,3% del 2024). Le locazioni a lungo termine calano del 2%, mentre crescono i contratti transitori (+3,1%) e concordati (+3,3%).
Dopo due anni di rincari (+25% tra 2023-2024), i canoni mostrano una prima flessione: -1,8% nel terzo trimestre nelle principali città.
"Il mercato dell'affitto non è ancora un'alternativa reale all'acquisto. Senza una politica di sostegno strutturale, la locazione rimarrà una scelta obbligata più che una vera opzione."Luca Dondi Dall'Orologio, AD di Patrigest
Prospettive
Gli investimenti immobiliari toccano i 7,7 miliardi di euro nei primi nove mesi 2025 (+16,7%). Il settore living vale 450 milioni, pari al 6% del totale. Le prospettive per il 2026 indicano un consolidamento sui livelli pre-pandemici.
"Il futuro passa attraverso la riqualificazione urbana e l'innovazione abitativa," conclude Dondi. "Servono politiche che favoriscano accessibilità e sostenibilità per rispondere alle nuove esigenze delle famiglie italiane."
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