Il mercato immobiliare italiano ha attraversato un primo semestre 2025 caratterizzato da una vivace ripresa, sostenuta dal miglioramento delle condizioni di accesso al credito e dalla pressione dei canoni di affitto in costante aumento. I dati, presentati da Idealista.it restituiscono l'immagine di un settore in trasformazione, dove la ricerca di maggiore accessibilità economica sta ridisegnando le scelte abitative di famiglie e giovani.
Le transazioni residenziali hanno raggiunto quota 373.395 nei primi sei mesi dell'anno, registrando un incremento del 9,5% rispetto allo stesso periodo del 2024. La crescita ha interessato in modo pressoché uniforme l'intero territorio nazionale, con le città non capoluogo che hanno evidenziato il progresso più marcato attestandosi al 9,6%, mentre i capoluoghi si sono fermati a un comunque significativo 9,2%. Questo dinamismo ha trovato particolare espressione nel segmento dell'usato, cresciuto del 10,4% grazie a prezzi più contenuti e a una maggiore disponibilità di immobili sul mercato. Di contro, il comparto delle nuove costruzioni ha subito una flessione del 4%, penalizzato dai costi elevati che spingono molti acquirenti verso soluzioni più economiche.
Sul fronte dei valori immobiliari, le grandi città hanno chiuso il semestre con un apprezzamento medio del 2,2%. Bari si è distinta come la piazza più dinamica con un rialzo del 6,7%, mentre Genova ha rappresentato l'unica eccezione negativa con una flessione dello 0,5%. Milano ha registrato un aumento dell'1,4% e Roma del 2%, mentre i capoluoghi di provincia e gli hinterland delle metropoli hanno visto crescite rispettivamente del 2% e dell'1,9%. Anche le nuove costruzioni hanno beneficiato di un incremento di valore pari al 2,3%, alimentato dall'interesse crescente verso i mutui green, sebbene i costi complessivi continuino a orientare la maggioranza degli acquirenti verso l'usato.
I tempi necessari per concludere una compravendita nelle grandi città si sono mantenuti stabili, attestandosi mediamente sui 107 giorni.
Il profilo degli acquirenti sta subendo interessanti evoluzioni. L'età media si è abbassata a 43,1 anni a livello nazionale e a 41,8 anni a Milano, segnalando un progressivo ingresso nel mercato di fasce più giovani della popolazione. Parallelamente, è aumentata in modo significativo la quota di acquirenti single, che oggi rappresentano il 33% delle compravendite totali, con un picco del 46% nel capoluogo lombardo. Le famiglie restano comunque la maggioranza con il 67% del totale.
Per quanto riguarda le tipologie abitative, il trilocale si conferma la soluzione più richiesta con il 34% delle transazioni, seguito dalle soluzioni indipendenti e semindipendenti al 21%. Milano rappresenta un'eccezione, dove i bilocali dominano con il 49% delle compravendite, seguiti dai trilocali al 29%.
Un fenomeno consolidato riguarda i flussi abitativi dalle grandi città verso la provincia. Il 38,5% di chi vive nei grandi centri sceglie di acquistare la prima casa in aree provinciali, con Milano che tocca il picco del 57,6%. I motivi principali di questa migrazione residenziale sono legati alla ricerca di prezzi più contenuti e alla maggiore disponibilità di soluzioni indipendenti dotate di spazi esterni.
Sul fronte degli investimenti, si registra un interesse crescente da parte di acquirenti stranieri, attratti dall'Italia come approdo sicuro in un contesto internazionale instabile.
Il mercato delle locazioni continua la sua corsa, seppur con ritmi meno sostenuti rispetto al recente passato. Nelle grandi città, i canoni sono aumentati del 3,1% per i monolocali, del 2,9% per i bilocali e del 3,2% per i trilocali. Milano rappresenta un'eccezione significativa, dove i canoni non hanno registrato ulteriori incrementi dopo aver raggiunto livelli considerati al limite della sostenibilità economica per gli inquilini.
L'offerta di immobili in affitto resta carente, con molti proprietari che preferiscono orientarsi verso gli affitti brevi, particolarmente remunerativi nelle aree turistiche, oppure che rinunciano a locare per timore della morosità. In questo contesto, i contratti transitori e quelli destinati agli studenti stanno conoscendo una forte espansione.
Guardando alle prospettive per la chiusura dell'anno, le previsioni indicano che il 2025 potrebbe concludersi con circa 750 mila compravendite totali e una crescita dei prezzi stimata tra il 3% e il 5%. Questa dinamica continuerà a essere alimentata dalla maggiore accessibilità al credito, che potrebbe spingere in particolare i giovani verso l'acquisto della prima casa, anche in considerazione del peso sempre più gravoso dei canoni di affitto sul bilancio familiare.
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