Taverna (Fimaa): "Se non ci sono immobili da affittare, non è colpa delle locazioni turistiche"

venerdì 9 maggio 2025

Taverna (Fimaa): "Se non ci sono immobili da affittare, non è colpa delle locazioni turistiche"

Secondo Santino Taverna, presidente di Fimaa, la carenza di immobili in affitto non è dovuta alle locazioni turistiche, ma a una combinazione di fattori strutturali e normativi. In un'intervista, Taverna ha evidenziato che il problema principale è la bassa redditività degli affitti a lungo termine, che spinge i proprietari a preferire altre forme di investimento o le locazioni brevi, più remunerative.

I motivi della carenza di immobili

Taverna sottolinea che i rendimenti degli affitti residenziali sono scesi al 3-4% lordo, contro il 5-6% di altre forme di investimento. A ciò si aggiungono tasse elevate, come IMU e cedolare secca, e il rischio di morosità, aggravato da procedure di sfratto lunghe e costose. La burocrazia complessa e la mancanza di incentivi fiscali scoraggiano ulteriormente i proprietari, che spesso optano per lasciare gli immobili vuoti o venderli.

Locazioni turistiche: un falso problema

Le locazioni brevi, spesso accusate di ridurre l’offerta di affitti a lungo termine, rappresentano solo il 10-15% del mercato immobiliare nelle grandi città, secondo Taverna. Sebbene piattaforme come Airbnb abbiano aumentato la concorrenza, il loro impatto è limitato rispetto a problemi strutturali come la carenza di edilizia popolare e la stagnazione del mercato delle costruzioni.

Soluzioni proposte

Per affrontare la crisi, Taverna suggerisce interventi normativi e fiscali:

Incentivi fiscali: Ridurre IMU e cedolare secca per i contratti a lungo termine.

Semplificazione burocratica: Procedure più rapide per sfratti e recupero crediti.
Edilizia sociale: Investimenti in housing pubblico per rispondere alla domanda di affitti accessibili.
Regolamentazione equilibrata: Norme per le locazioni brevi che non penalizzino i proprietari.

Il ruolo degli agenti immobiliari

Taverna difende il lavoro degli agenti, spesso criticati per i costi delle commissioni, sottolineando il loro ruolo nel garantire contratti sicuri e nel mediare tra proprietari e inquilini. Propone, inoltre, una maggiore formazione per migliorare la trasparenza e la professionalità nel settore.

Conclusioni

La crisi degli affitti richiede un approccio sistemico. Colpevolizzare le locazioni turistiche è riduttivo: servono politiche che rendano gli affitti a lungo termine più attraenti per i proprietari e garantiscano accesso a case a prezzi sostenibili per gli inquilini.